I resti di un pallone di rifiuti caduto nella capitale sudcoreana Seoul, il 9 giugno 2024. (Handout, South Korean defence ministry)

Il regime nordcoreano ha lanciato nuovamente centinaia di palloni di rifiuti verso la Corea del Sud e ha minacciato altre rappresaglie se Seoul “porterà avanti la sua guerra psicologica”.

Le relazioni tra le due Coree stanno attraversando uno dei periodi più difficili degli ultimi anni.

Nelle ultime settimane Pyongyang ha lanciato verso sud più di mille palloni pieni di rifiuti, tra cui mozziconi di sigarette, carta igienica e perfino escrementi di animali, in risposta alla diffusione di propaganda contro il regime nordcoreano da parte di attivisti sudcoreani, sotto forma di palloni con volantini e chiavi usb.

Secondo l’esercito sudcoreano, molti dei palloni lanciati il 9 giugno hanno incontrato venti contrari.

“Sono stati lanciati almeno 310 palloni, ma molti sono rimasti in Corea del Nord”, ha affermato lo stato maggiore, aggiungendo che finora in Corea del Sud ne sono caduti circa cinquanta.

“Contenevano carta straccia e plastica, ma nessun materiale tossico”, ha precisato.

Il 10 giugno Kim Yo-jong, sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un e principale portavoce del governo, ha affermato, in un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna, che la Corea del Sud “subirà altre amare umiliazioni”.

“Seoul deve cessare la sua guerra psicologica, sotto forma di palloni e messaggi trasmessi oltreconfine con gli altoparlanti, se vuole evitare una dura rappresaglia”, ha aggiunto.

Da anni attivisti sudcoreani e disertori nordcoreani lanciano verso nord palloni con volantini di propaganda contro il regime e chiavi usb contenenti tra le altre cose musica K-pop.

Nel 2020 il parlamento sudcoreano aveva approvato una legge che vietava l’invio di palloni di propaganda verso la Corea del Nord, ma gli attivisti non si erano fermati e nel 2023 il provvedimento era stato annullato dalla corte costituzionale in nome della libertà d’espressione.