Cuba si sta preparando all’arrivo dell’uragano Rafael, che dovrebbe colpire l’isola il 6 novembre, proprio mentre il paese si sta riprendendo da un lungo blackout e dal passaggio dell’uragano Oscar, che ha ucciso otto persone.

“Rafael è diventato un uragano con venti massimi prossimi ai 120 chilometri orari”, ha annunciato il Centro uragani degli Stati Uniti su X (ex Twitter). Il centro dell’uragano si trova a 32 chilometri a sudest dell’isola di Little Cayman, nel mar dei Caraibi, ha aggiunto l’agenzia statunitense.

In precedenza, la stessa agenzia aveva avvertito che la tempesta tropicale, in movimento verso la parte occidentale di Cuba, avrebbe potuto diventare un uragano di categoria 1 (su 5) o addirittura superiore, secondo la scala Saffir-Simpson.

In risposta al pericolo, le autorità cubane hanno intensificato gli appelli alla vigilanza e ad adottare misure preventive “per proteggere la popolazione e salvaguardare le cose”.

In nove delle quindici province del paese, situate nella parte occidentale e centrale dell’isola, tra cui L’Avana, è stato diramato “l’allarme uragano”.

La presidenza cubana ha deciso di attivare il Consiglio di difesa nazionale, composto da personale militare. “In situazioni eccezionali e catastrofiche, il Consiglio di difesa nazionale dirige il paese e assume i poteri corrispondenti agli organi dello stato a eccezione del potere costituente”, ha aggiunto.

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Il 5 novembre la protezione civile ha chiesto di accelerare gli sforzi di prevenzione, compreso il trasferimento delle popolazioni vulnerabili, poiché l’uragano potrebbe avere conseguenze per tutta l’isola.

Secondo i mezzi d’informazione locali, almeno 70mila cubani sono stati evacuati finora in diverse province del paese, tra cui più di 66mila a Guantanamo, la provincia più colpita dall’uragano Oscar, dove la pioggia ha continuato a cadere questa settimana, saturando il terreno di acqua.

All’Avana, dove vivono due milioni di persone, il 5 novembre gruppi di operai hanno prosciugato fognature, raccolto rifiuti, potato alberi e messo in sicurezza stazioni di servizio e semafori situati in aree soggette a inondazioni.

Nel villaggio di Alquizar, circa 50 chilometri a sudovest della capitale, Liset Herrera, 57 anni, si lamenta di “non essere riuscita a vedere il telegiornale perché non c’è elettricità”. “Ma da quello che ho visto al telefono (l’uragano) si sta avvicinando qui”, dice, esprimendo il timore che dopo il suo passaggio “non rimarrà più nulla”.

Più a sud, nel villaggio costiero di Ganímar, Marisol Valle, una contadina di 63 anni, è venuta a raccogliere alcune cose. “Per quanto posso vedere, non è rimasta anima viva” nel villaggio dove i residenti sono stati trasferiti.

Due settimane fa, Cuba era già stata colpita dall’uragano Oscar, una tempesta di categoria 1 che si è abbattuta sull’estremo est dell’isola il 20 ottobre prima di diventare una tempesta tropicale. Gravi inondazioni hanno sorpreso i residenti di due cittadine, San Antonio del Sur e Imias, dove sono morte otto persone.

Nel settembre 2022, l’isola aveva già subìto un’interruzione di corrente, dopo che l’uragano Ian aveva colpito la parte occidentale. Cuba sta affrontando la peggiore crisi economica degli ultimi trent’anni. Oltre alle interruzioni di corrente, scarseggiano cibo, medicine, carburante e l’inflazione è in aumento.