Il 3 novembre si sono concluse le celebrazioni dell’ashura, la festa più sacra per i musulmani sciiti di tutto il mondo.

Ogni anno, nel decimo giorno del mese di muharram, il primo del calendario lunare islamico, ricordano il martirio dell’imam Hussein ibn Ali, ucciso nel 680 durante la battaglia di Karbala. Secondo gli sciiti Hussein, nipote di Maometto, è il legittimo erede del profeta alla guida dell’islam e a questo episodio si fa risalire la scissione tra i due grandi rami del mondo musulmano.

Durante l’ashura le comunità sciite (che sono circa il 10 per cento dei musulmani, e sono presenti soprattutto in Afghanistan, Bahrein, Iran, Iraq, Libano e Pakistan), manifestano il lutto e l’afflizione per la morte di Hussein con lunghi cortei, a cui uomini e bambini partecipano piangendo e autoflagellandosi.

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