04 febbraio 2015 18:32

Era il 1978 quando la fotografa Janet Delaney, che all’epoca studiava all’Art institute di San Francisco, si trasferì al civico 62 di Langton street, nel quartiere di South of Market. Era un posto dove gli affitti costavano poco, ma in posizione centrale.

Un tempo famoso per le sue fabbriche, le baracche, le lavanderie e abitato per lo più da persone della classe operaia, South of Market era cambiato radicalmente, prima negli anni sessanta, quando molte aziende abbandonarono la zona lasciando il posto ad artisti, immigrati e omosessuali. E di nuovo, quando alla fine degli anni settanta le autorità locali, con l’obiettivo di riqualificare la zona, demolirono molti palazzi dove fino a quel momento avevano abitato tante famiglie.

Fu in quel periodo che cominciò il progetto di Delaney. Una notte, mentre assisteva alla distruzione di un albergo decise di scendere in strada, per fotografare le macerie e le persone rimaste senza casa. Proseguì il lavoro documentando tutto il quartiere, intervistando parallelamente le persone che fotografava. Per Delaney il piano di riqualificazione dell’area era una minaccia per la diversità economica e culturale non solo del quartiere, ma di tutta la città.

Il museo de Young, a San Francisco, ospita una mostra che raccoglie molte immagini di Delaney mai esposte prima. “L’obiettivo dell’esposizione è quello di creare una conversazione sul modo in cui una città cambia nel corso del tempo”, spiega la fotografa. “Guardando indietro possiamo renderci conto di quello che è andato perso e di quello che è stato guadagnato”.

Il quartiere che appare nelle immagini di Delaney è appena riconoscibile se confrontato con le strade e gli appartamenti di oggi. “Ora da un lato ci sono i piccoli negozi a conduzione familiare, dall’altro uffici di aziende tecnologiche (come Twitter); le auto di lusso sono parcheggiate accanto ai materassi dei senza tetto”, racconta l’autrice.

Nel 1988 quando gli affitti aumentarono, Delaney, ormai madre, si trasferì a Berkeley, ma confessa che non avrebbe mai lasciato South of Market se i prezzi non fossero saliti tanto. Oggi continua a documentare la zona in cui sono ancora tante le cose che cambiano, anche se è diventato “un quartiere molto più alienante”.

La mostra sarà aperta fino al 19 luglio 2015.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it