Com’era previsto, Nuova democrazia (Nd, centrodestra) ha vinto le elezioni generali del 25 giugno, ottenendo il 40 per cento dei voti. Il partito di sinistra Syriza, principale forza di opposizione, si è fermato al 20 per cento. I conservatori, guidati dall’ex premier Kyriakos Mitsotakis, hanno conquistato i cinquanta seggi extra del premio di maggioranza previsto dalla nuova legge elettorale appena entrata in vigore. Mitsotakis può quindi contare sul sostegno di 158 deputati su trecento.

Con le seconde elezioni in poco più di un mese il divario tra Nd e Syriza è leggermente aumentato, segno dell’ottimismo per le possibilità di una ripresa economica duratura in un contesto di stabilità politica. Alle elezioni precedenti, che si erano svolte il 21 maggio con un sistema diverso, senza premio di maggioranza, a Nd mancavano cinque seggi per controllare il parlamento. Mitsotakis è convinto che gli otto seggi in più conquistati stavolta saranno sufficienti a portare avanti ulteriori riforme.

I quattro anni di governo senza scossoni di Nd, che ha erogato generosi sussidi durante la pandemia di covid-19 e la crisi energetica dello scorso inverno, sono stati decisivi per convincere gli elettori, preoccupati per la disoccupazione e l’aumento dei prezzi alimentari.

Disastri come il naufragio del 6 giugno al largo della Grecia occidentale, che ha provocato la morte di centinaia di migranti pachistani e siriani e ha scatenato polemiche sulla negligenza della guardia costiera greca, o l’incidente ferroviario di febbraio a Tempi, in cui sono morte più di cinquanta persone a causa di un errore nel sistema di segnalazione, sembrano essere dimenticati. Il disastro di Tempi aveva provocato un crollo nei consensi per Nd, che però si è rivelato di breve durata.

Tuttavia l’affermazione di due nuove forze nazionaliste di estrema destra, gli Spartani e Niki, che hanno superato la soglia di sbarramento del 3 per cento, è motivo di preoccupazione. La popolarità degli Spartani si è impennata negli ultimi giorni prima delle elezioni, dopo che uno dei leader di Alba dorata, il partito neonazista messo fuori legge nel 2020, gli ha espresso il suo sostegno dal carcere dove è rinchiuso. Tornerà in parlamento anche un terzo gruppo di estrema destra, i filorussi di Soluzione ellenica. Messi insieme questi tre partiti hanno ottenuto più del 12 per cento dei voti. Mitsotakis aveva chiesto agli elettori di Nd di serrare i ranghi, ma a quanto pare non tutti hanno prestato ascolto.

Il crollo della sinistra

Il pessimo risultato di Syriza riflette le difficoltà dei partiti progressisti dell’Europa occidentale, che continuano a perdere terreno a favore di conservatori e populisti. Dopo la terza sconfitta consecutiva, il futuro politico del suo leader Alexis Tsipras, primo ministro dal 2015 al 2019, appare incerto.

Tsipras, che è stato una delle figure più note della sinistra radicale europea, ha portato la Grecia sull’orlo dell’uscita dall’euro, poi ha fatto marcia indietro e ha applicato le durissime misure di austerità imposte da Bruxelles, preparando così il terreno per il ritorno alla normalità economica sotto Mitsotakis. Ma Tsipras ha perso gran parte del sostegno di cui godeva, per esempio tra i greci più anziani, dopo che Nd ha tagliato i ritardi nel pagamento delle pensioni. Mentre la maggioranza dei giovani, tradizionalmente terreno fertile per la sinistra, ha pragmaticamente scelto i conservatori. Il Partito socialista (Pasok), che sperava di sfruttare le difficoltà di Syriza e affermarsi come prima forza di opposizione, ha ottenuto un risultato deludente, fermandosi sotto il 12 per cento.

Nd promette uno “tsunami” di investimenti greci e stranieri per aiutare il paese a recuperare la distanza dagli altri stati dell’Unione. Ci sono però anche dei segnali preoccupanti: recentemente diversi economisti hanno osservato che la Grecia è già alle prese con una bolla immobiliare. I prezzi hanno quasi raggiunto livelli che non si vedevano dal 2008, prima della crisi finanziaria. Il nuovo governo dovrà muoversi con molta cautela. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1518 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati