Se è giusto mangiare o no la carne è un dibattito attuale, ma non è una novità. Nel libro Adam et Ève, le paradis, la viande et les légumes, gli storici Guillaume Alonge e Olivier Christin ripercorrono secoli di dispute tra filosofi, teologi e medici. A partire dall’Antico testamento. Nel paradiso terrestre Adamo ed Eva mangiavano i frutti della terra. Solo dopo il diluvio universale dio ha esplicitamente ammesso la carne nella dieta, anche se a certe condizioni. Perciò tra i cristiani sono convissuti due modelli. Uno più spirituale, contrario alla carne, convinto che il suo consumo corrisponda a una decadenza fisica e morale; e uno più secolare e pratico, deciso a coinvolgere anche i carnivori. Il dibattito è tornato centrale ai tempi della riforma protestante, ma è solo con il progresso scientifico che la dieta è uscita dai testi sacri per entrare nella sfera della salute. Nel tempo il partito dei vegetariani ha usufruito del contributo essenziale dei bramini indiani, e oggi la dieta di Adamo ed Eva sembra più in linea con un’idea di benessere fisico che spirituale.
Libération

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Questo articolo è uscito sul numero 1527 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati