Indranil Mukherjee, Afp/Getty

Il 7 gennaio la prima ministra bangladese Sheikh Hasina ( nella foto ), al governo dal 2009, si è aggiudicata il quarto mandato consecutivo (il quinto in termini assoluti, perché aveva già guidato il paese tra il 1996 e il 2001). Il risultato era scontato perché la principale forza d’opposizione, il Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp), ha boicottato il voto. Il Bnp aveva chiesto che a portare il paese alle urne fosse un governo ad interim, com’è consuetudine nel paese. Dopo aver rifiutato la richiesta, Hasina ha fatto arrestare migliaia di dissidenti e ha represso con violenza le manifestazioni contro il governo. L’affluenza è stata bassa, inferiore al 40 per cento. “Il modo in cui si sono tenute queste elezioni ci fa temere per il futuro della democrazia in Bangladesh”, scrive The Daily Star.

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Questo articolo è uscito sul numero 1545 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati