◆ Il fiume Mahakam nasce sui monti del Borneo, in Indonesia, e scorre per 900 chilometri prima di gettarsi nello stretto di Makassar. Poco prima di raggiungere il mare, il fiume si divide in un ampio delta, che copre un’area di circa 1.100 chilometri quadrati. Un tempo il delta ospitava una delle più grandi foreste di mangrovie dell’Asia sudorientale. Ma lo sviluppo dell’acquacoltura ha cambiato il paesaggio. Basandosi sulle immagini satellitari, un gruppo di ricercatori indonesiani ha rilevato che dal 1989 circa il 55 per cento della superficie del delta è stato trasformato in stagni per l’allevamento di gamberetti.

Le foreste di mangrovie proteggono le coste dall’erosione e dalle tempeste, e forniscono un habitat per molte specie marine. Sono anche pozzi di carbonio molto efficienti: nel suolo saturo d’acqua le foglie si decompongono molto lentamente, trasformandosi in torba. Quando gli alberi sono abbattuti la decomposizione procede più rapidamente, rilasciando il carbonio nell’atmosfera e contribuendo al cambiamento climatico. Le mangrovie immagazzinano da tre a cinque volte più carbonio per metro quadrato rispetto alle foreste tropicali.

Secondo Climate watch la deforestazione, la distruzione delle torbiere e altri cambiamenti nell’uso del suolo sono stati responsabili di un terzo delle emissioni di gas serra dell’Indonesia nel 2020. I ricercatori hanno proposto di integrare alberi di mangrovie negli stagni, una pratica nota come selvi-acquacoltura, per coniugare la produzione alimentare con i benefici ambientali di queste piante.–Nasa

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1549 di Internazionale, a pagina 99. Compra questo numero | Abbonati