Seoul, 21 febbraio 2024 (Jung Yeon-je, Afp/Getty)

In Corea del Sud è in corso una protesta che rischia di bloccare il sistema sanitario nazionale. Il 20 febbraio più della metà dei medici tirocinanti ha rassegnato le dimissioni e una parte ha chiesto un congedo a tempo indeterminato, costringendo le strutture a posticipare interventi chirurgici e a respingere malati nei pronto soccorso. I giovani medici, scrive il Korea Herald, contestano la decisione del governo di aumentare del 65 per cento il numero dei posti nelle scuole di medicina, che ora accettano tremila studenti all’anno. In questo modo l’esecutivo vuole far fronte alla grave carenza di personale negli ospedali. La Corea del Sud ha un rapporto di 2,5 medici ogni mille abitanti, uno dei tassi più bassi tra i paesi industrializzati. E tra gli stati dell’Ocse è uno di quelli che ha i medici meglio pagati, con uno stipendio medio di 185mila euro all’anno (a fronte di una retribuzione media nel paese di 32mila euro). Il governo calcola che entro il 2035 mancheranno 15mila medici. Secondo i sondaggi, l’80 per cento dei cittadini approva la riforma del presidente Yoon Suk-yeol. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1551 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati