L’impero britannico è decisamente fuori moda. Discorso diverso per i libri che ne parlano: un’ondata di titoli ha travolto le librerie negli ultimi mesi, al punto che in uno di questi, Colonialism. A moral reckoning, l’accademico Nigel Biggar sostiene che l’impero non fosse poi così male. In Empireworld, invece, il giornalista britannico di origini indiane Sathnam Sanghera allarga il discorso cominciato nel 2021 con Empireland, un libro in cui sosteneva che il colonialismo ha plasmato il Regno Unito moderno e che gli ha garantito il plauso della critica, il successo commerciale e un diluvio di minacce e insulti razzisti sui social network e sotto forma di lettere scritte a mano. In Empireworld Sanghera esamina come il colonialismo britannico ha modellato tutto il mondo. Tuttavia non è mosso dal desiderio di demolire l’impero. La sua intenzione, con uno stile semplice e spiritoso, è informare i britannici sulla loro storia: “Il Regno Unito non può sperare in un futuro produttivo senza riconoscere quello che ha fatto al mondo”.
The Economist

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Questo articolo è uscito sul numero 1552 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati