Europa

Resa dei conti con la Wagner

Foto di Sergei Ilnitsky, Reuters/Contrasto

Il ministero della difesa russo ha annunciato che entro il 1 luglio tutte le milizie di volontari dovranno firmare un contratto che gli garantirà lo stesso status delle truppe regolari. Secondo Novaya Gazeta è un tentativo di mettere sotto controllo il potente gruppo paramilitare privato Wagner, che ha svolto un ruolo chiave nei combattimenti in Ucraina ma è spesso entrato in conflitto con l’esercito russo. Il capo del gruppo Evgenij Prigožin ( nella foto ), che ha più volte criticato aspramente la gestione delle operazioni in Ucraina, ha risposto che non obbedirà alla richiesta, accusando il ministro della difesa Sergej Šojgu di incompetenza.

Germania Il 12 giugno è cominciata la più grande esercitazione aeronautica della storia della Nato, a cui partecipano più di duecento aerei di 25 paesi.

Grecia Almeno 78 migranti sono morti nel naufragio di un barcone al largo del Peloponneso. I dispersi potrebbero essere centinaia.

Regno Unito L’ex premier scozzese Nicola Sturgeon è stata arrestata e interrogata nell’ambito dell’inchiesta sui fondi del Partito nazionale scozzese.

L’estrema destra alleata del Pp

Due settimane dopo la vittoria alle amministrative del 28 maggio, il Partito popolare (Pp, centrodestra) e Vox (estrema destra) hanno raggiunto un accordo per governare insieme nella Comunità Valenciana. “Il Pp non ha avuto nessuna esitazione a legarsi a Vox, che è stato ormai sdoganato dai mezzi d’informazione e soprattutto dagli spagnoli”, commenta La Vanguardia, secondo cui l’intesa aumenta le probabilità che i due partiti possano cooperare anche a livello nazionale dopo le elezioni del 23 luglio. Intanto Podemos ha trovato un accordo con la coalizione Sumar, che permetterà a tutte le forze a sinistra del Partito socialista di presentarsi unite per la prima volta.

Johnson al capolinea

La burrascosa storia tra Boris Johnson e il Partito conservatore sembra essere arrivata al termine: il 9 giugno l’ex premier ha annunciato le sue dimissioni da deputato con un comunicato dai toni fortemente polemici, in cui sostiene di essere vittima di una “caccia alle streghe”. Il motivo è ancora una volta il partygate, lo scandalo delle feste organizzate nella residenza del primo ministro tra il 2020 e il 2021 in violazione delle norme anticovid allora in vigore, che nel 2022 lo aveva costretto a lasciare l’incarico. Johnson ha preso la decisione dopo aver visto la bozza del rapporto di una commissione parlamentare sulla vicenda, che lo giudicava colpevole di aver mentito al parlamento e raccomandava la sua sospensione. Insieme a lui si sono dimessi due ex ministri del suo governo, e le tre elezioni suppletive che si renderanno necessarie potrebbero mettere in difficoltà i conservatori, già pesantemente sconfitti alle amministrative di maggio. Ma il grosso del partito si è schierato nettamente contro il suo ex leader, la cui popolarità è da tempo in calo. Johnson potrebbe comunque essere intenzionato a ricandidarsi, come sembra suggerire un passaggio del suo comunicato. ◆

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1516 - 16 giugno 2023
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