19 dicembre 2014 15:12

Per la prima volta in Cina un tribunale ha condannato una clinica che pratica trattamenti per “curare l’omosessualità”, un verdetto inedito contro la diffusione di terapie di conversione in un paese dove gli omosessuali sono fortemente discriminati.

La clinica psichiatrica Xinyu Piaoxiang, nella città di Chongqing, nel sudovest del paese, è stata condannata a versare 463 euro a Yang Teng, il giovane omosessuale che aveva fatto causa all’istituto. Teng ha spiegato di essere stato traumatizzato dai trattamenti della clinica, che ha cercato di correggere il suo orientamento sessuale con elettroshock in modo ripetuto.

Per il tribunale ricorrere agli elettroshock “non era necessario”, dal momento che l’omosessualità “non necessita di alcun trattamento medico”.

Per il movimento dei diritti dei gay in Cina il caso di Yang e il processo costituiscono una tappa simbolica per il paese.

In Cina l’omosessualità non è più reato dal 1997 e nel 2001 è stata ufficialmente ritirata dalla lista delle malattie mentali, ma al momento le associazioni che si occupano di diritti dei gay non possono iscriversi alla lista delle ong ufficialmente riconosciute. Afp

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