02 gennaio 2015 11:37

La protesta della polizia municipale di Roma è stata compatta: la notte del 31 dicembre l’83 per cento dei vigili è rimasto a casa, tra malattie, congedi e ferie per motivi familiari.

Al centro della protesta c’è la riforma del contratto di 24mila dipendenti comunali, che prevede una valutazione della produttività, la riorganizzazione dei turni e degli orari di lavoro e il taglio del salario accessorio, che sarà versato solo come premio legato alla produttività.

La riforma è entrata ufficialmente in vigore il 1 gennaio, anche se ha bisogno ancora di tempi tecnici per dispiegare completamente i suoi effetti. Ma la notte del 31 dicembre è stata usata, sostengono a palazzo Senatorio, per lanciare un primo attacco. L’assenteismo dei vigili è stato criticato sia da presidente del consiglio Matteo Renzi sia dalla ministra Marianna Madia.

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Il comandante dei vigili urbani, Raffaele Clemente, ha dichiarato che “sarà rigorosamente ricostruita l’intera vicenda a favore delle autorità giudiziaria o di garanzia” e che “ogni eventuale condotta illecita sarà sanzionata amministrativamente. Le divergenze sorte nelle ultime settimane o mesi, sul fronte della rotazione degli agenti o sulla definizione del salario accessorio non dovrebbero essere prese a pretesto per venir meno alla propria professionalità e ai propri doveri”.

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