17 marzo 2015 19:43

Negli ultimi giorni due milioni di persone sono scese in piazza in Brasile per chiedere le dimissioni della presidente Dilma Rousseff dopo che i dirigenti del Partito dei lavoratori (Pt) sono stati coinvolti in un’inchiesta per corruzione che riguarda l’azienda petrolifera nazionale: la Petrobras (Petróleo Brasileiro S.A).

Secondo l’accusa, i dirigenti della Petrobras avrebbero gonfiato i contratti per costruire infrastrutture petrolifere e guadagnare almeno 800 milioni di dollari. I soldi sarebbero serviti in parte per finanziare la campagna elettorale del Partito dei lavoratori, che governa il paese dal 2003.

1. Che cos’è lo scandalo Petrobras?
È un’inchiesta, cominciata nel marzo del 2014, che coinvolge i dirigenti della compagnia petrolifera di stato Petrobras e le principali aziende brasiliane per le costruzioni e i lavori pubblici (Btp). Queste società si sono occupate in particolare della costruzione delle infrastrutture per l’estrazione del petrolio al largo delle coste brasiliane. La Btp ha formato un cartello per controllare questi appalti e ha gonfiato i contratti dall’1 al 3 per cento del loro valore. In cambio i partiti che fanno parte della coalizione di governo hanno ricevuto tangenti e finanziamenti illeciti. Con le malversazioni sono state finanziate le campagne elettorali del Partito dei lavoratori, che governa il paese dal 2003.

2. Quali sono le aziende coinvolte?
Oltre alla compagnia petrolifera Petrobras sono coinvolte tutte le aziende che fanno parte della Btp: Camargo Corrêa, Oas, Utc-Constram, Odebrecht, Mendes Júnior, Engevix, Queiroz Galvão, Iesa Óleo & Gás e Galvão Engenharia. Alcune di queste sono multinazionali che hanno delle filiali in tutto il mondo. Odebrecht ha ottenuto degli appalti a Cuba, in Venezuela e in Africa senza partecipare a gare d’appalto grazie alla mediazione dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

3. Quali sono i partiti che hanno beneficiato dei finanziamenti occulti?
L’inchiesta ha coinvolto in particolare il partito al governo: il Partito dei lavoratori (Pt, sinistra), inoltre ha riguardato anche il Partito del movimento democratico brasiliano (Pmdb, principale alleato del governo) e il Partito progressista (Pp, destra), diversi deputati e senatori. La procura ha definito l’inchiesta “il più grande scadalo di corruzione della storia del Brasile”. Nell’inchiesta sono coinvolti 54 politici tra cui il presidente della camera dei deputati, Eduardo Cunha, e il presidente del senato Renan Calheiros e 34 parlamentari (22 deputati e 12 senatori).

4. La presidente Dilma Rousseff è coinvolta nello scandalo?
La presidente, rieletta per il secondo mandato il 26 ottobre 2014, non è coinvolta direttamente nell’inchiesta. Tuttavia l’opinione pubblica brasiliana è convinta che Rousseff fosse al corrente del sistema di tangenti e corruzione perché è stata ministra dell’energia nel primo governo Lula (dal 2003 al 2005), poi ministra della Casa civile e capo di gabinetto del governo Lula al momento dei fatti contestati dall’inchiesta. A questo titolo è stata presidente del consiglio di amministrazione di Petrobras.

5. Quale sarà l’impatto economico e politico dello scandalo?
L’inchiesta durerà almeno un anno, la coalizione di governo che ha assunto il potere il 1 gennaio 2015 è in crisi. Allo stesso tempo l’opinione pubblica chiede le dimissioni della presidente e dei politici coinvolti nello scandalo. Intanto l’economia del paese è vicina alla recessione, gli investimenti sono fermi e l’inflazione è in aumento: molte aziende risentiranno di questa situazione e potrebbero essere persi molti posti di lavoro.

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