Barcone capovolto in acque libiche. Alle 17.25 resta di 28 persone salvate e di 24 cadaveri il bilancio del naufragio
— Guardia Costiera (@guardiacostiera) April 19, 2015
Le operazioni di salvataggio sono ancora in corso. In un’intervista a RaiNews 24 Filippo Marini, portavoce della guardia costiera, ha detto che “l’acqua in questo momento ha una temperatura di circa 17 gradi: se qualcuno è ancora in mare c’è la possibilità che sopravviva, se si aggrappa a qualcosa e se può essere individuato”.
All’alba sono stati lanciati in mare zattere e salvagente e qualche sopravvissuto potrebbe essere riuscito ad attaccarsi. Ma i soccorritori avvertono che “sarà quasi impossibile il recupero dei corpi delle centinaia di vittime del tragico naufragio avvenuto nel canale di Sicilia. Il tratto di mare dove è affondato il barcone è troppo profondo per consentire l’intervento dei sommozzatori”. Nonostante nella zona sia presente una vasta secca che dimezza da 400 a 200 metri l’altezza del fondale, l’unica possibilità per portare avanti le operazioni di recupero delle salme sarebbe ricorrere a robot e sommergibili teleguidati.
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