25 maggio 2015 17:17
Pier Paolo Pasolini davanti al palazzo della questura a Milano, nel dicembre 1970. (Giuseppe Pino, Mondadori Portfolio)

È stata archiviata l’ultima inchiesta sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, lo scrittore e regista ucciso all’Idroscalo di Ostia il 2 novembre 1975. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma, Maria Agrimi, ha chiuso il caso accogliendo le richieste che la procura aveva formulato nel febbraio scorso.

Per l’omicidio dell’artista era stato condannato in via definitiva nel 1979 l’allora minorenne Giuseppe Pelosi, secondo la tesi per cui l’uccisione dello scrittore era avvenuta dopo un incontro tra il ragazzo e Pasolini.

“La vera novità rispetto al passato è quella di aver riconosciuto la presenza di altri soggetti oltre a Pelosi sulla scena del crimine, grazie agli accertamenti scientifici che hanno identificato cinque profili genetici sconosciuti”, ha affermato l’avvocato Stefano Maccioni, difensore di Guido Mazzon, cugino di Pasolini e unica persona offesa presente nel procedimento. A parere di Maccioni però “si è persa l’occasione per indagare sul vero movente di questo omicidio e per tale motivo chiediamo l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta”. Askanews

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