19 giugno 2015 10:41

Il ministro dell’energia greco, Panagiotis Lafazanis, e quello russo, Alexander Novak, hanno appena firmato un accordo per la costruzione di un gasdotto in Grecia con finanziamenti russi. Il documento, che ancora è un protocollo d’intenti, prevede la creazione di un consorzio intestato a entrambi gli stati in parti uguali, che si incaricherà della costruzione del gasdotto dal 2016 al 2019.

All’indomani del fallimento delle trattative con gli altri paesi dell’eurozona, questo accordo industriale appare particolarmente significativo per la Grecia. Molti sostengono che proprio Mosca potrebbe prestare ad Atene i soldi che l’Unione non vuole sbloccare, ma che sono necessari alla Grecia per pagare parte dei suoi debiti con il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea (in scadenza a giugno e in agosto, rispettivamente).

È in Russia anche il primo ministro greco Alexis Tsipras, che partecipa al Forum economico di San Pietroburgo. In un’intervista con il quotidiano austriaco Kurier, pubblicata oggi, ha dichiarato che “l’uscita della Grecia dall’euro sarebbe l’inizio della fine della moneta comune”. Anche questa mattina ha espresso ottimismo per il vertice straordinario dei capi di stato e governo europei convocato per lunedì e si è detto convinto che l’accordo arriverà.

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