14 luglio 2015 07:11

Dopo più di venti mesi di negoziati, i ministri degli esteri di Cina, Francia, Germania, Regno Unito, Russia e Stati Uniti sono vicini a un accordo sul programma nucleare iraniano.

Una fonte diplomatica ha rivelato alla Reuters che i delegati dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e della Germania si sono riuniti poco dopo la mezzanotte di ieri per stilare la bozza finale da presentare alla diplomazia iraniana.

L’ultima versione del documento dovrebbe comprendere l’accesso degli ispettori Onu a tutti i siti nucleari iraniani, compresi quelli militari.

Questa mattina alle 10 a Vienna è previsto un ultimo summit tra il gruppo del 5+1 e il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, mentre ieri notte la Iranian Students’ News Agency ha annunciato che in mattinata il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif e l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Federica Mogherini leggeranno un comunicato congiunto durante una conferenza stampa, alla presenza degli altri ministri degli esteri coinvolti nei negoziati.

L’accordo, qualora fosse raggiunto, porrebbe fine a quest’ultima fase di trattative in corso a Vienna da 18 giorni.

I punti più complessi della trattativa riguardano la richiesta di Teheran di sospendere l’embargo sull’acquisto di armamenti e missili imposto dal Consiglio di sicurezza dell’Onu all’Iran dal 2006 e i chiarimenti chiesti dall’Onu circa le attività nucleari condotte in passato dell’Iran.

L’accordo tra il gruppo 5+1 e l’Iran prevede il ritiro delle sanzioni economiche contro Teheran in cambio della riduzione di infrastrutture dedicate al nucleare.

Una volta raggiunto un consenso tra le parti, l’accordo dovrà essere prima approvato dai parlamenti di Washington e Teheran, in seguito dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si riunirà in seduta speciale per adottare una risoluzione ad hoc da applicare nella prima metà del 2016.

Nel frattempo l’Iran dovrà diminuire le proprie attività nucleari e ridurre le scorte di uranio a basso arricchimento. Il processo sarà supervisionato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che verificherà sul posto la corretta applicazione del programma. Solo allora gli Stati Uniti e l’Unione europea procederanno con una riduzione progressiva delle sanzioni economiche.

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