06 agosto 2015 16:30
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Il caso. Isis Anchalee è una giovane ingegnera informatica di San Francisco. L’azienda in cui lavora come programmatrice, la californiana OneLogin, l’aveva scelta tra i testimonial per una campagna di assunzioni ma il suo bell’aspetto ha scatenato una serie di critiche sui social network. Diversi utenti hanno criticato l’azienda: “Perché non hanno scelto un vero ingegnere o un’impiegata invece di una modella?”, è stato il tenore dei commenti pubblicati sulla pagina Facebook. È stato allora che la donna ha deciso di rispondere sul suo blog agli stereotipi sessisti che ancora circondano il suo ambiente. “Non volevo attirarmi tante attenzioni, ma sfrutterò questa situazione per gettare un po’ di luce sul tema del genere nell’ambiente delle nuove tecnologie”.

I dati parlano chiaro. In media, il 30 per cento della forza lavoro nell’industria tecnologica è rappresentata da donne, quando le donne sono ormai il 59 per cento del totale della forza lavoro statunitense e il 51 per cento della popolazione, secondo gli ultimi dati dell’Us census bureau. Da un altro sondaggio pubblicato nel giugno 2013, risultava che le donne occupano solo il 14,3 per cento dei posti nei consigli d’amministrazione delle cento aziende tecnologiche con il miglior fatturato negli Stati Uniti. E secondo l’organizzazione Narrow the gap, a parità di incarico, le donne impiegate nelle aziende hi-tech ricevono in media 200 dollari alla settimana in meno. Questa realtà ha spinto il presidente Barack Obama a promuovere una serie di politiche per migliorare la situazione.

Le esperienze personali. “La realtà è molte persone sono bene intenzionate ma non vedono tutta la merda che deve affrontare in questo ambiente chiunque non si identifichi con un maschio”, ha scritto Anchalee citando un paio di esperienze personali. “Ho visto uomini lanciarmi biglietti da un dollaro in uno studio professionale (l’ha fatto un impiegato di quello studio, durante l’orario di lavoro). Ho visto un ingegnere durante un corso di specializzazione mandarmi un messaggio per proporre “un’amicizia con benefit” mentre affrontavo i colloqui di selezione nella scuola per cui lavorava. Vorrei sottolineare che i responsabili di queste azioni sconvenienti non sono persone cattive. Parlo di uomini socialmente inseriti, intelligenti, insomma, ragazzi normali”.

La mobilitazione internazionale. Da qui la domanda retorica proposta da Anchalee che ha dato il titolo a una vera e propria mobilitazione sul genere, attraverso il web: “Che aspetto dovrebbe avere un’ingegnera?”. L’hashtag #ilooklikeanengineer ha avuto un vasto seguito negli ultimi giorni su Twitter andando a coinvolgere ingegnere di tutto il mondo, dalla Nasa alle comunità islamiche.

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Anchalee ora lavora a una community sul tema (www.ilooklikeanengineer.com) e sta raccogliendo fondi per promuovere la discussione sul genere e le diversità nel suo settore. Ha anche annunciato una manifestazione a San Francisco per giovedì 13 agosto.

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