01 settembre 2015 18:11

Mercoledì 2 settembre si apre la 72ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Fino al 12 settembre saranno presentati 55 lungometraggi. Di questi, ventuno sono in concorso e saranno valutati dalla giuria presieduta dal regista messicano Alfonso Cuarón e di cui fa parte anche lo scrittore francese Emmanuel Carrère.

Il film d’apertura

La manifestazione si aprirà con la proiezione di Everest del regista islandese Baltasar Kormákur, un lungometraggio in 3d. Tra gli attori compaiono anche Robin Wright, Keira Knightley e Jake Gyllenhaal. La pellicola è ispirata alla storia di Aria sottile, libro autobiografico del giornalista e alpinista Jon Krakauer, già autore del saggio da cui è stato tratto il film Into the wild (Sean Penn, 2007). Nel maggio del 1996, Krakauer – interpretato da Michael Kelly in Everest – partecipò a una spedizione sulla vetta della montagna più alta del mondo. A causa di una tempesta imprevista, l’11 maggio morirono cinque scalatori, di cui quattro appartenenti al gruppo di Krakauer, e tre poliziotti indiani in servizio sul confine con il Tibet. Il film racconta i tentativi di sopravvivenza delle due spedizioni a cui appartenevano le vittime.

Il trailer di Everest, in italiano.

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In programma domani, c’è anche Un monstruo de mil cabezas del regista uruguaiano Rodrigo Plá, presentato nella categoria Orizzonti. Si tratta di un film drammatico, prodotto in Messico. Nel tentativo di salvare la vita al marito malato e bisognoso di cure, una donna lotta contro una compagnia di assicurazioni. L’impotenza di fronte ai suoi corrotti rappresentanti, la conduce alla violenza. La sceneggiatura è tratta dall’omonimo romanzo di Laura Santullo che già aveva collaborato con Plá in La zona, premio per il miglior debutto a Venezia nel 2007.

Il trailer di Un monstruo de mil cabezas di Rodrigo Plá.

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Il film postumo di Caligari

Il 7 settembre sarà proiettato Non essere cattivo, terzo e ultimo film di Claudio Caligari, il regista di Amore tossico scomparso a maggio. Il film, fuori concorso, torna sul territorio delle borgate pasoliniane e racconta il consumo e il commercio di stupefacenti negli anni novanta attraverso la storia di due amici, Vittorio e Cesare.

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Il Leone d’oro alla carriera

L’8 settembre sarà assegnato il Leone d’oro alla carriera al regista francese Bertrand Tavernier, vincitore del premio per la miglior regia a Cannes nel 1984 per Una domenica in campagna e dell’Orso d’oro a Berlino per L’esca, nel 1995. Per la prima volta quest’anno, l’artista premiato con il Leone alla carriera ha avuto la possibilità di di scegliere quattro film da proiettare nella sezione Venezia Classici, dedicata ai titoli rari, dimenticati o sottovalutati della storia del cinema.

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