18 settembre 2015 12:23

Il video della Reuters


Circa duemila migranti hanno passato la notte alla stazione di Tovarnik, il primo centro abitato croato dopo il confine con la Serbia. Centinaia di persone aspettano di continuare il loro viaggio verso la Germania e l’Europa del nord anche nella città croata di Beli Manastir, nella zona vicina alle frontiere con la Serbia e l’Ungheria. Sono accampate vicino a un distributore di benzina e in un edificio abbandonato.

Strade sbarrate. Il governo di Zagabria ha chiuso sette delle otto strade che collegano la Serbia alla Croazia dopo che negli ultimi tre giorni 13mila persone sono entrate nel paese. Per questo motivo i profughi che arrivano dalla città serba di Šid camminano attraverso i campi per raggiungere il confine. Le autorità croate hanno detto di non poter accogliere altri migranti. La rotta balcanica è stata deviata verso la Croazia dopo il completamento della recinzione alta 3,5 metri che l’Ungheria ha eretto lungo il confine con la Serbia. La Slovenia ha annunciato di aver sospeso i collegamenti ferroviari con la Croazia per frenare l’afflusso di migranti oltre i suoi confini.

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La nuova barriera dell’Ungheria. Stanotte le autorità di Budapest hanno cominciato la costruzione di una nuova barriera per fermare il flusso di migranti in arrivo, questa volta lungo i 41 chilometri di confine con la Croazia che non sono segnati dal fiume Drava. Il premier ungherese Viktor Orbán ha annunciato alla radio che centinaia di soldati e agenti di polizia sono stati mandati alla frontiera per pattugliarla. Secondo le forze dell’ordine ungheresi, il 17 settembre, circa cinquecento migranti sono stati arrestati per essere entrati nel paese dalla Croazia. In Ungheria, infatti, il 15 settembre è stato introdotto il reato di immigrazione irregolare.

Mercoledì 23 settembre si terrà il vertice straordinario tra i capi di stato e di governo dei 28 paesi dell’Unione europea.

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