17 novembre 2015 12:55

La Francia ha ottenuto l’aiuto militare dei paesi europei, dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi in cui sono morte 129 persone. La decisione è stata presa all’unanimità dai ministri della difesa a Bruxelles dopo che il francese Jean-Yves Le Drian ha presentato una richiesta formale di sostegno ai partner dell’Unione europea, invocando l’articolo 42.7 del trattato di Lisbona. È la prima volta che la clausola di difesa collettiva entra in vigore dall’approvazione del trattato, nel 2009.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Ogni paese assisterà la Francia sulla base delle proprie capacità militari e della propria politica estera. Per capire cosa comporta questa svolta per ogni singolo paese europeo bisognerà quindi aspettare che i governi nazionali si riuniscano con quello francese per decidere l’entità del loro aiuto. “È un atto politico, un gesto politico”, ha spiegato la responsabile della politica estera dell’Unione europea Federica Mogherini.

Nell’incontro con i colleghi europei, Le Drian ha ammesso che le misure di sicurezza straordinarie adottate dalla Francia dopo gli attacchi terroristici di Parigi, hanno comportato un indebolimento e una sovraesposizione delle sue forze di sicurezza nelle operazioni in Sahel e in Libano, oltre che nella campagna militare contro i jihadista in Siria e in Iraq. “La Francia non può fare tutto da sola”, avrebbe detto Le Drian agli altri ministri della difesa, secondo fonti citate dal Guardian. “Il contributo di ogni paese potrà prendere forme diverse”.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Cosa dice l’articolo 42.7. L’articolo 42.7 del trattato di Lisbona sul funzionamento dell’Ue prevede il sostegno militare a uno stato dell’Unione in caso di aggressione. In particolare, prevede che se un paese membro è vittima di una “aggressione armata” nel suo territorio gli altri stati hanno nei suoi riguardi “un obbligo di soccorso e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformità all’articolo 51 della carta delle Nazioni Unite”. Ciò non pregiudica, sottolinea il testo, il carattere specifico della politica dai sicurezza e di difesa degli stati membri. “Gli impegni e la cooperazione in questo settore restano conformi agli impegni assunti in abito Nato che resta, per gli stati che ne sono membri, il fondamento della loro difesa collettiva”.

Cosa prevede la Nato. Per il momento la Francia non ha invocato l’articolo 5 della Nato, che obbliga gli alleati a garantire il loro aiuto militare a un alleato sotto attacco. Questa parte del trattato attribuisce ai paesi firmatari il diritto di dichiarare guerra come atto di autodifesa, in base alla carta delle Nazioni Unite. Questo articolo è stato invocato solo una volta nella storia, dagli Stati Uniti dopo gli attentati dell’11 settembre.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it