12 febbraio 2016 15:57

Appena due anni fa l’aeroporto di Heathrow a Londra era il più trafficato aeroporto internazionale del mondo. L’anno scorso è stato superato da Dubai. È ancora il più trafficato in Europa. Ma non per molto.

Secondo le statistiche pubblicate da Airports council international Europe (Aci), un’associazione di operatori aeroportuali, nel 2015 sono passati da Heathrow circa 75 milioni di passeggeri, il 2,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. Parigi è al secondo posto con 66 milioni. La minaccia più seria al principale hub europeo potrebbe rivelarsi però la terza classificata. Il numero di passeggeri transitati dall’aeroporto Atatürk di Istanbul è aumentato del 9,1 per cento, arrivando a 62 milioni. Se i due aeroporti cresceranno allo stesso ritmo, secondo l’Aci nel giro di due anni Istanbul potrebbe superare Heathrow.

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Questo se riuscirà a infilarci dentro altri voli. L’Atatürk, come Heathrow, è quasi pieno. A differenza del Regno Unito, però, la Turchia ha un piano per affrontare il momento critico. Mentre il governo britannico tergiversa su dove costruire la nuova pista completa (la prima dalla seconda guerra mondiale), la Turchia sta già costruendo quello che dovrebbe diventare il più grande aeroporto del mondo, con una capacità prevista di 200 milioni di passeggeri, per sostituire lo scricchiolante Atatürk. La nuova struttura dovrebbe inaugurare i suoi primi voli nel 2018.

L’ascesa turca appare inevitabile. Il suo settore aeronautico presenta secondo l’Aci alcuni enormi vantaggi. Il primo è demografico. Il paese ha una popolazione in maggioranza di giovani, molti dei quali potrebbero diventare potenziali passeggeri. Secondo i dati della International air transport association (Iata), nel 2014 la Turchia era al sesto posto nella classifica dei mercati delle rotte interne, dopo gli Stati Uniti, la Cina, l’India, il Brasile e l’Indonesia. E Istanbul, a cavallo tra due continenti, è uno scalo perfetto tra l’Europa e l’Asia. Cosa ancora più importante, il suo governo è ben felice di sostenere il settore dell’aviazione e una compagnia di bandiera con una reputazione eccellente e grandi progetti.

Se Heathrow dovesse perdere il suo primato i londinesi reagirebbero in modi ambivalenti. Molti sono già stufi del rumore provocato da un aeroporto tanto grande. E i passeggeri dei voli in coincidenza non sentiranno certo la mancanza delle lunghe attese che si affrontano passando da un aeroporto al massimo della sua capacità. Le imprese britanniche però non avranno di che festeggiare. Le perdite di Londra diventano i guadagni di Istanbul.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

Questo articolo di B. R. è stato pubblicato dal settimanale britannico The Economist.

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