Dalle 14.30 circa di questo pomeriggio, al Brennero sono scoppiati duri scontri tra manifestanti anarchici e agenti di polizia e guardia di finanza.
Circa trecento persone vestite di nero e incappucciate, armate di spranghe, sassi, petardi e fumogeni, hanno cercato di raggiungere il valico di frontiera tra Italia e Austria. La manifestazione è stata convocata per protestare contro l’iniziativa di Vienna di introdurre controlli al confine. Una misura annunciata, ma che comunque non è ancora partita.
I manifestanti sono avanzati sui binari, sull’autostrada e sulla strada provinciale, le tre vie d’accesso all’Austria.
%3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Brennero?src=hash%22%3E#Brennero%3C/a%3E manifestanti attaccano polizia: feriti. Molti fermi %3Ca href=%22https://twitter.com/RaiNews%22%3E@RaiNews%3C/a%3E %3Ca href=%22https://t.co/M2Q8QbFeOi%22%3Ehttps://t.co/M2Q8QbFeOi%3C/a%3E %3Ca href=%22https://t.co/aXb3El28FX%22%3Epic.twitter.com/aXb3El28FX%3C/a%3E
— Rainews (@RaiNews) 7 maggio 2016
Mentre i contestatori avanzavano verso nord, circa cinquecento agenti italiani hanno continuato per ore a spingerli all’indietro con varie cariche, lanciando lacrimogeni e, alla fine, usando un idrante.
Centinaia di agenti austriaci in assetto antisommossa osservano dispiegati oltre il confine. Un elicottero della polizia austriaca pattuglia la zona.
Verso le 17.30, i manifestanti si sono dispersi in vari gruppi: alcuni si sono arrampicati sulle montagne, tra i boschi che circondano la gola in cui si trova il valico. Molti altri sono indietreggiati ai bordi della strada provinciale e si sono tolti “le loro uniformi” nere. Decine di loro sono stati fermati. Si teme che possano ricompattarsi.
Oltre a tirare sassi e altri oggetti contro le forze dell’ordine, i manifestati hanno attaccato anche giornalisti e troupe televisive, con spinte, insulti, bastonate su macchine fotografiche e telecamere, probabilmente preoccupati di essere ripresi e poi identificati.
Anche altri gruppi di attivisti e associazioni per i diritti umani si sono opposti in queste settimane al ritorno dei confini tra i paesi europei con l’obiettivo di respingere i migranti. Si tratta però di altri collettivi che protestano in modo pacifico.
La chiusura del confine austriaco, mirato a non fare entrare nel paese i migranti che non hanno documenti regolari, è stato criticato anche dal primo ministro italiano Matteo Renzi, dal ministro dell’interno Angelino Alfano, come da diverse istituzioni europee, preoccupate per la messa in discussione del trattato di Schengen sulla libera circolazione.
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