13 dicembre 2016 11:00

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Alle 11 alla camera il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, ha tenuto il suo discorso programmatico per chiedere la fiducia. Gentiloni ha dichiarato che il nuovo esecutivo “è un governo di responsabilità, garante della stabilità delle nostre istituzioni” e che durerà fin quando avrà la fiducia del parlamento.

Tra le priorità indicate dal premier per il nuovo esecutivo, ci sarà quella dei migranti. “Non è accettabile che passi di fatto un principio di un’Europa troppo severa su alcuni aspetti delle sue politiche di austerity e troppo tollerante nei confronti di paesi che non accettano di condividere le responsabilità comuni sull’immigrazione”, ha detto Gentiloni.

Sulla legge elettorale, il premier ha fatto capire che la responsabilità di scrivere la riforma sarà soprattutto nelle mani del parlamento. “Certo il governo non sta alla finestra e cercherà di accompagnare il confronto”, ha aggiunto.

Riguardo al sistema bancario, Gentiloni ha detto che è “nel suo complesso solido”, ma che il governo è comunque “pronto a intervenire per garantire gli istituti bancari e i risparmiatori”.

In aula non sono presenti due partiti dell’opposizione, il Movimento 5 stelle la Lega Nord, che non riconoscono la legittimità del governo e chiedono di tornare al voto il prima possibile. Non ci sono neanche i deputati del gruppo Alleanza liberalpopolare-autonomie (Ala), guidato da Denis Verdini, che non fanno parte del governo Gentiloni mentre erano nella maggioranza di Matteo Renzi.

La seduta della camera è sospesa fino alle 13. Dalle 13 alle 16 ci sarà la discussione dei gruppi parlamentari sulla fiducia. Dopo la replica del premier, prevista per le 16, e le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari, a partire dalle 18.45 si svolgerà l’appello nominale per il voto di fiducia, che dovrebbe concludersi intorno alle 20. Il voto di fiducia al senato è previsto per il 13 dicembre.

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