05 aprile 2024 23:14

Un’inchiesta giornalistica condotta per più di un anno dal giornale indipendente russo The Insider (la cui redazione oggi è in esilio), dal settimanale tedesco Der Spiegel e dal programma 60 minutes dell’emittente tv statunitense Cbs e pubblicata il 1 aprile ha stabilito che la misteriosa sindrome dell’Avana potrebbe essere collegata a un’unità dell’intelligence russa. Il disturbo, che si manifesta con mal di testa, insonnia, nausea, vertigini, rumori intensi e dolorosi all’orecchio, difficoltà di concentrazione e problemi alla vista, era comparso per la prima volta nel 2016 tra il personale dell’ambasciata statunitense all’Avana, a Cuba, e poi anche in altre sedi, da Washington alla Cina.

In alcune occasioni la sindrome aveva colpito anche i familiari dei diplomatici. In realtà dalla nuova inchiesta emerge che i primi casi risalirebbero al 2014 e si sarebbero verificati a Francoforte, in Germania, quando un dipendente del governo statunitense di stanza nel consolato aveva perso i sensi. In totale finora ci sono state circa mille segnalazioni della misteriosa sindrome.

Secondo l’inchiesta, alcuni elementi suggeriscono che questi disturbi potrebbero essere stati causati dall’uso di armi a energia diretta maneggiate da persone dell’unità 29155 del Gru, il servizio d’intelligence militare russo. Si legge su The Insider: “L’unità 29155 è famigerata nella comunità dell’intelligence statunitense. ‘Lo scopo è condurre operazioni letali e atti di sabotaggio a livello globale’, ha detto un ex ufficiale di alto rango della Cia, l’agenzia d’intelligence degli Stati Uniti con esperienza in materia in Russia. La sua missione è trovare, sistemare e finire, il tutto a sostegno dei sogni imperiali di Vladimir Putin”.

La Bbc spiega che l’unità 29155 era stata collegata al tentato avvelenamento nel Regno Unito dell’ex agente segreto russo Sergej Skipral. Nel 2018 Skripal e la figlia, che era andata a trovarlo da Mosca, erano stati avvelenati con un agente nervino, il novičok, risalente all’epoca sovietica, che è tra le armi chimiche vietate.

A marzo due studi pubblicati sul Journal of the American Medical Association avevano concluso che le persone colpite dalla cosiddetta sindrome dell’Avana non hanno riportato danni cerebrali permanenti. Sia la Russia sia Cuba negano le accuse, e il governo dell’Avana sostiene che la sindrome non esiste.

Dopo la pubblicazione dell’inchiesta il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto: “Nessuno ha mai pubblicato o espresso alcuna prova convincente di queste accuse infondate da nessuna parte. Quindi tutte queste sono solo accuse infondate”. Da parte loro le autorità statunitensi, riporta Bbc mundo, hanno riferito a Cbs News che “continueranno a esaminare attentamente gli incidenti sanitari anomali”, ma hanno insistito sul fatto che è “altamente improbabile che il responsabile sia un avversario straniero. Non mettiamo in discussione le esperienze e i sintomi reali che i nostri colleghi e le loro famiglie hanno riportato”, hanno detto, ribadendo che indagare sugli incidenti è una priorità.

Questo testo è tratto dalla newsletter Sudamericana.

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