13 maggio 2016 20:37

The Stone Roses, All for one
Nel resto del mondo non sono poi tanto famosi, ma nel Regno Unito gli Stone Roses sono considerati un’istituzione del rock. La band di Ian Brown ha avuto una carriera travagliata: tutto è cominciato nel 1989, con il capolavoro The Stone Roses (un disco che gli Oasis consideravano la Bibbia). Dopo gli entusiasmi di critica e pubblico e i grandi concerti, è arrivato Second coming, un album che non è stato in grado di replicare il successo del primo. Le liti tra il cantante Ian Brown e il chitarrista John Squire hanno peggiorato le cose, fino allo scioglimento nel 1996. Negli ultimi anni il gruppo è tornato insieme per una serie di concerti e ora ha pubblicato un nuovo singolo, All for one, preludio a un nuovo disco. La canzone, purtroppo, non è niente di che. Ma gli Stone Roses si meritano comunque un affettuoso “bentornati”.

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Steve Gunn, Ancient Jules
Per compensare la scarsa vena degli Stone Roses, passiamo a Steve Gunn, che sembra invece in un ottimo momento di forma. L’ex chitarrista dei Violators di Kurt Vile sta per pubblicare un nuovo disco, intitolato Eyes on the lines. Ad anticipare il disco c’è la splendida Ancient Jules, un pezzo psichedelico che ricorda i Grateful Dead. Il video è stato girato nella campagna inglese. A un certo punto la moto di Gunn lo lascia a piedi. Viene a soccorrerlo un signore anziano, che suona la chitarra acustica: è Michael Chapman, icona del folk britannico.

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De La Soul, Trainwreck
A proposito di ritorni. I De La Soul, trio hip hop newyorchese attivo dal 1987, pubblicheranno il 26 agosto il loro nuovo album And the anonymous nobody. Stando alla band, è un album che ha richiesto una lunga lavorazione. Per creare i campionamenti, il gruppo ha registrato più di 300 ore di musica dal vivo, contaminando l’hip hop con la bossa nova, il soul e non solo. All’album hanno partecipato diversi ospiti, fra cui Damon Albarn, Snoop Dogg, 2Chainz, e David Byrne. Trainwreck è il primo estratto dal disco.

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Goat, I sing in silence
I Goat sono un gruppo svedese dall’aspetto poco rassicurante. Dicono di essere nati in un piccolo paese chiamato Korpilombolo. Durante i loro concerti, indossano delle strane maschere di legno e ballano come degli indemoniati. La musica della band, invece, è molto più convincente del loro abbigliamento, grazie al modo in cui mescola rock psichedelico e musica tribale. I sing in silence, il nuovo singolo dal sapore africano, è sorprendentemente solare.

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Air, Indian summer
Chi seguiva la musica negli anni novanta non può non ricordarsi gli Air. Ai più distratti possiamo ricordare il video di Sexy boy, primo singolo estratto dal notevole album d’esordio Moon safari. Ai più attenti invece verrà in mente tutto il resto, dalla colonna sonora del Giardino delle vergini suicide all’oscuro 10000 hz legend. Il 10 giugno uscirà Twentyears, una compilation che raccoglie vecchi successi e rarità del duo francese. Indian summer è stata registrata durante le session dell’album Love 2. Il tour mondiale degli Air partirà dall’Italia con due date: il 20 maggio al Labirinto della Masone, vicino a Parma, e il 21 maggio allo Spring Attitude di Roma.

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