15 maggio 2015 11:01

Lo studio s’intitola “Esposizione a notizie e opinioni ideologicamente varie su Facebook” ed è uscito su Science il 7 maggio 2015. È frutto di una ricerca sui comportamenti di dieci milioni di utenti del social network condotta da due ricercatori di Facebook e considerata da Science metodologicamente corretta. L’obiettivo era capire se l’algoritmo che seleziona quello che vediamo nei news feed di Facebook è neutro, cioè se dà spazio anche a contenuti che non assecondano le nostre idee.

Secondo lo studio, le notizie che troviamo su Facebook sono frutto soprattutto delle scelte individuali e sono condizionate dall’algoritmo solo in minima parte. In altre parole, se tra i nostri amici ci sono persone che la pensano diversamente da noi, vediamo comunque quello che scrivono e condividono, e non c’è il rischio di finire in una bolla fatta esclusivamente di opinioni simili alle nostre.

In realtà, spiega Eli Pariser, autore di Il filtro. Quello che internet ci nasconde (il Saggiatore 2012), la ricerca dice che su Facebook l’effetto bolla è piccolo, sì, ma “non insignificante”. È come un piano inclinato: più si entra nella bolla e più nel tempo si tenderà a non uscirne. “Ogni algoritmo contiene un punto di vista sul mondo”, dice Pariser, perché gli algoritmi sono esattamente questo: “Una teoria su come una parte del mondo dovrebbe funzionare, espressa in termini matematici o informatici”.

Tutta la discussione su questo studio, che è stato criticato da molti, potrebbe sembrare superflua o inutile, se non fosse che avendo un miliardo e trecento milioni di utenti, Facebook è diventato di fatto il quotidiano più letto nel mondo. Negli Stati Uniti, per esempio, è la fonte privilegiata di informazioni per il 30 per cento degli adulti.

La politica ai tempi di internet si fa ancora volantinando davanti alle fabbriche o alle scuole, ma anche cercando di capire il funzionamento di un algoritmo come quello di Facebook.

Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2015 a pagina 5 di Internazionale, con il titolo “Algoritmo”. Compra questo numero | Abbonati

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