05 febbraio 2016 10:48

Il virus zika trasmesso dalle zanzare, che si sta diffondendo nelle Americhe (e si pensa che sia collegato alla nascita di bambini affetti da microcefalia), è la malattia che sta seminando il panico in tutto il mondo. Come se non bastasse, si è appena scoperto che può essere trasmesso anche per via sessuale.

La questione è seria. È difficile che il virus non si diffonda nel resto del mondo, a eccezione di quelle regioni dove gli inverni sono abbastanza rigidi da uccidere le specie di zanzare che lo trasmettono: l’Aedes aegypti e, probabilmente l’Aedes albopicti. Entrambe le zanzare sono attive durante il giorno (al contrario delle anofele, che diffondono il parassita della malaria), quindi le zanzariere cosparse d’insetticida non garantiscono una grande protezione.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato un’emergenza sanitaria globale e sui mezzi d’informazione il panico sta aumentando: prima l’aids, ora lo zika. Siamo troppi, viaggiamo troppo e le nuove pandemie sono la vendetta della natura per i nostri peccati. È evidente che il giorno dell’apocalisse è vicino.

I numeri delle pandemie nella storia dell’umanità

In realtà non è così. La comparsa di nuove malattie provoca stragi tra gli esseri umani da almeno tremila anni, ma nessuna moderna pandemia è paragonabile alla peste antonina del secondo secolo dopo Cristo, alla peste di Giustiniano del sesto secolo o alla peste nera del quattordicesimo, ciascuna delle quali uccise tra un quarto e la metà delle popolazioni colpite.

La peggior pandemia di epoca relativamente moderna è stata l’influenza spagnola del 1918-19, che ha ucciso tra il 3 e il 5 per cento della popolazione mondiale. Una cosa terribile, ma niente di paragonabile alla peste.

La diffusione dell’aids è stata lenta e ha ucciso circa trenta milioni di persone a partire dagli anni ottanta, ovvero meno dello 0,5 per cento della popolazione mondiale attuale. Due milioni di persone sono morte di aids nel 2005, l’anno peggiore, ma nel 2015 i morti sono stati 1,2 milioni. E le persone che vengono infettate sono sempre meno.

Gli esseri umani convivono con le malattie infettive da quando hanno cominciato a vivere in posti densamente popolati

E lo zika? Per quanto ne sappiamo causa la morte solo di alcuni bambini microcefali: un quarto di loro muore perché il loro cervello non riesce a controllare le funzioni corporee. La maggioranza di quelli che sopravvivono presenta disabilità cognitive e ritardi nello sviluppo.

Quattro quinti degli adulti infettati non presentano alcun tipo di sintomo, e nel restante quinto la febbre si esaurisce in meno di una settimana. Inoltre il virus non rimane per sempre nell’organismo: alle donne colpite si consiglia di aspettare sei mesi prima di affrontare una gravidanza (anche se molte di loro sceglieranno probabilmente di aspettare un po’ di più).

Lo zika esiste da tempo. È stato individuato per la prima volta tra le scimmie dell’Uganda nel 1947, e il primo caso relativo a un essere umano è stato riscontrato in Nigeria nel 1954. Si è poi gradualmente diffuso a est, in Asia, e ha cominciato ad attraversare il Pacifico all’inizio degli anni duemila. Ma quando ha raggiunto il Brasile, nel 2015, si era improvvisamente trasformato in una forma che sembra provocare la microcefalia nei feti delle donne infette.

Probabilmente le malattie infettive non rappresentavano un problema per i nostri antenati precivilizzati. Ma da quando ha cominciato a vivere in posti densamente popolati, l’umanità ha sempre dovuto convivere con malattie altamente infettive. E per buona parte della sua storia non ha avuto nessun modo di controllare queste malattie a parte la quarantena.

Nel secolo scorso, tuttavia, la scienza ha cominciato a trovare una soluzione. Le epidemie d’influenza letale sono ancora possibili: il virus dell’influenza è altamente instabile e può mutare in un tempo inferiore a quello che serve per sviluppare e produrre il vaccino appropriato. Ma il vaiolo è stato debellato e la poliomielite è prossima all’estinzione: i nuovi casi sono scesi del 99 per cento negli ultimi 25 anni e in Africa la malattia è completamente scomparsa.

Anche l’antica piaga della malaria (che non è una malattia virale) batte oggi in ritirata. Le morti per malaria si sono dimezzate negli ultimi quindici anni e con le nuove tecnologie di modificazione genetica in futuro la malattia potrebbe essere sradicata.

Ora che lo zika è diventato un problema, i ricercatori hanno cominciato a cercare un vaccino e presto dovrebbero trovarlo. Un’altra soluzione potrebbe essere attaccare le specie che diffondono il virus, liberando zanzare sterili geneticamente modificate al fine di ridurre il numero degli insetti. Servirà del tempo e potrebbe essere necessario adottare entrambi i sistemi, ma non siamo di fronte a una minaccia globale permanente.

Il bicchiere non è mezzo vuoto. È mezzo pieno, e continua a riempirsi.

(Traduzione di Federico Ferrone)

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