23 ottobre 2015 17:41

Dopo mesi di stallo, l’esercito iracheno e le tribù sunnite locali sono riusciti a strappare al gruppo Stato islamico il 40 per cento della provincia di Ramadi (127 chilometri a ovest di Baghdad), inclusa la raffineria di Baiji. “Nel giro di qualche giorno controlleremo tutta la provincia”, ha promesso un funzionario del governo. La provincia di Ramadi si estende per 138.500 chilometri quadrati nell’ovest del paese, e prima del conflitto aveva un milione e mezzo di abitanti.

La tv pubblica ha mostrato i cadaveri dei jihadisti e i soldati che facevano il segno della vittoria davanti alla bandiera irachena. “Hanno cercato di attaccare le posizioni che abbiamo conquistato con diverse autobomba, ma hanno fallito”, ha dichiarato un militare.

Un’altra vittoria ai danni dello Stato islamico è stata ottenuta nel nord del paese. In un’inedita operazione coordinata con i peshmerga curdi e l’esercito statunitense, le forze irachene hanno liberato 70 ostaggi che stavano per essere uccisi, inclusi 20 soldati iracheni. È la prima volta che gli statunitensi partecipano a un’operazione di terra.

Le due vittorie dimostrano che l’esercito iracheno e i peshmerga sono pronti ad attaccare lo Stato islamico da sud e da nord e costringerlo sulla difensiva. Sembra che a Ramadi molti jihadisti siano morti nei bunker perché non avevano nessuna via d’uscita. Secondo l’analista sunnita Yahya al Kubaisi “l’hanno già fatto molte volte. Il problema ora è come mantenere il controllo del territorio recuperato. Non ci sarà alcuna vittoria senza una riconciliazione con gli abitanti delle città occupate”.

(Traduzione di Gabriele Crescente)

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