23 giugno 2012 08:46

Italia-Inghilterra è un classico, una sfida che ha fatto la storia del calcio. Fino agli anni settanta sono stati gli inglesi a farla da padroni. Nel 1934 i “leoni di Highbury” italiani erano stati davvero dei leoni, ma furono sconfitti . Poi ci fu il famoso gol di mano di Piola, nel 1939. Un anno dopo, Italia e Inghilterra erano in guerra.

Rimane celebre la partita del 1948 a Torino, quando l’Inghilterra trionfò 4 a 0 contro l’Italia di Pozzo e Mazzola. Il gol di Stan Mortensen è stato un po’ il simbolo della dominazione dei maestri. Ma dagli anni settanta in poi c’è quasi solo l’Italia. Chinaglia aiuta Capello a conquistare Wembley, nel 1973, e poi c’è il gol di Bettega in tuffo nel 1976 e Tardelli che fa vincere l’Italia nel 1980. Nel 1998, invece, uno 0-0 a Roma fa qualificare l’Inghilterra ai Mondiali. L’Italia, poi, passa i play off. Nessuno dei due andrà molto lontano nel torneo in Corea. Da allora, una serie di amichevoli poco memorabili.

Italia-Inghilterra sembra anche una sfida tra stereotipi (negativi e positivi). Gli italiani sono (ancora) spesso dipinti come cinici, difensivi, imbroglioni, tuffatori ma anche tecnicamente raffinati, eleganti, tatticamente perfetti, mentre gli inglesi sono visti come giocatori ruvidi, alti, un po’ naif, ma anche mai domi e sempre pronti a morire per la patria. E poi ci sono i tifosi. Nel 1973, a Wembley, la stampa inglese parla di “20mila camerieri italiani”. Per la stampa italiana i tifosi inglesi, dal 1985 in poi, sono sempre stati hooligans.

Ma questa partita rovescia tutti questi stereotipi: la nazionale inglese è allenata da Roy Hodgson, che ha lavorato a lungo in Italia, pratica un calcio fatto un po’ di catenaccio e molto di tattica e parla italiano. L’Italia di Prandelli invece è fluida, flessibile, multiculturale e poco cinica. E gioca. Soprattutto gioca in attacco.

Pronostici? Non ne faccio. E non so neanche per chi tifare. Sono inglese ma anche un po’ italiano. La mia bisnonna bolognese, Aurelia, sposò uno scozzese di nome Tod. Nessuno dei due avrebbe tifato per l’Inghilterra. Penserò anche a loro, domenica sera.

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