25 luglio 2014 15:05

Il 24 luglio l’artiglieria israeliana ha colpito a Beit Hanun, nel nord della Striscia di Gaza, una scuola gestita dall’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi, in cui avevano trovato riparo numerosi civili, forse 1.400. Fonti mediche sostengono che almeno 15 persone sono morte e circa 200 sono rimaste ferite, alcune in modo grave.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha dichiarato che tra le vittime della scuola c’è anche un operatore dell’Onu, che ha perso la vita in ”circostanze ancora non chiare”. Ban Ki-moon ha condannato ”con forza” l’accaduto e ha chiesto l’apertura di un’inchiesta, come ha già fatto anche l’esercito israeliano.

Secondo fonti militari di Tel Aviv, un carro armato israeliano stava attaccando una postazione di Hamas e un colpo è caduto per errore nel cortile della scuola, dove si trovavano donne e bambini. In seguito, sempre nella ricostruzione dell’esercito, sull’edificio sono caduti razzi Qassam.

Le Nazioni Unite hanno denunciato che le loro strutture sono state colpite dall’esercito israeliano almeno tre volte in tre giorni. Quattro volte dall’inizio del conflitto. Secondo l’Unrwa, i profughi interni a Gaza sono già il doppio rispetto a quelli causati dall’operazione Piombo fuso del 2009. Almeno 143mila sono stati accolti in 83 scuole gestite dalle Nazioni Unite.

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