Rintracciati tutti gli italiani in Nepal

Lo ha confermato la Farnesina. Il monitoraggio dell’unità di crisi resta comunque attivo

Ritrovati gli ultimi due italiani in Nepal

Sono stati individuati anche gli ultimi due italiani di cui si erano perse le tracce dopo il terremoto del 25 aprile in Nepal. Lo ha confermato la Fernesina, che ha specificato che resta comunque attivo il monitoraggio dell’unità di crisi. Intanto sono rientrate in Italia le salme di Oskar Piazza e di Gigliola Mancinelli, due delle vittime italiane.

In Nepal mancano ancora all’appello tre italiani

È sceso a tre il numero dei connazionali che la Farnesina sta ancora cercando di rintracciare in Nepal, dopo il terremoto di sabato scorso. Lo ha riferito il ministero in una nota, mentre continua il lavoro dell’unità di crisi per il rimpatrio dei connazionali con mezzi militari e voli commerciali in partenza da Kathmandu.

Il primo gruppo è atteso a Milano nella prima mattinata di domani su un volo commerciale. Altri due voli civili sono in partenza domani dalla capitale nepalese per Abu Dhabi, e proseguiranno verso Roma e Milano.

Cinque italiani ancora dispersi in Nepal

Sono ancora cinque gli italiani che risultano non rintracciabili in Nepal. La Farnesina nelle scorse ore è riuscita a entrare in contatto con altri cinque italiani che risultavano dispersi.

Scende a dieci il numero degli italiani che mancano all’appello in Nepal

È sceso a una decina il numero degli italiani che mancano ancora all’appello dopo il terremoto di sabato in Nepal. Lo ha fatto sapere la Farnesina, sottolineando che la sua unità di crisi è riuscita a raggiungere diversi connazionali che finora non si riuscivano a contattare, grazie alla ripresa parziale delle comunicazioni e al successo dei soccorsi in alcune zone remote del paese.

Sono quaranta i cittadini italiani dispersi in Nepal dopo il terremoto

Il ministero degli esteri ha pubblicato un comunicato stampa in cui annuncia che sono in corso le ricerche per altri quaranta italiani dispersi in Nepal dopo il terremoto. “L’unità di crisi della Farnesina prosegue incessantemente l’attività di ricerca dei connazionali coinvolti nel sisma in Nepal”, si legge sul sito del ministero, che conferma la morte di quattro italiani secondo le testimonianze raccolte dai compagni di viaggio.

“Allo stato attuale risultano irreperibili circa 40 cittadini italiani, mentre le segnalazioni pervenute alla sala operativa dell’unità di crisi hanno consentito di rintracciare più di 300 connazionali”, scrive la Farnesina.

Sono quattro gli italiani morti in Nepal

Sono almeno quattro gli italiani rimasti uccisi nel terremoto che sabato ha colpito il Nepal. Le autorità della provincia autonoma di Trento hanno confermato la morte dei trentini Renzo Benedetti, Marco Pojer e Oskar Piazza, mentre successivamente è arrivata la notizia del decesso della speleologa Gigliola Mancinelli, che si trovava insieme a Piazza nella zona di Langtang, circa 130 chilometri a nord di Kathmandu. Una squadra dell’Unità di crisi della Farnesina è attesa a Kathmandu in queste ore per fornire assistenza ai feriti, ai dispersi e alle famiglie delle vittime.

I cadaveri di Benedetti e Pojer sono stati ritrovati sotto una frana a 3.500 metri di quota sul sentiero del Langtang Trek, a nord di Kathmandu. Mentre della cinquantenne Mancinelli, medico anestesista di Ancona, e dell’alpinista trentino Piazza (55 anni) si erano perse le tracce da sabato. Facevano parte di un gruppo di quattro speleologi partiti il 15 aprile per esplorare alcuni torrenti nel parco di Langtang, al confine con il Tibet. Le due vittime sarebbero rimaste schiacciate sotto le macerie dell’edificio dove alloggiavano. Si sono salvati i loro compagni, Giuseppe Antonini e Giovanni Pizzorni, che hanno contattato i familiari.

Quattro cittadini italiani dispersi in Nepal

Sono quattro i cittadini italiani di cui non si hanno notizie dopo le due scosse di terremoto, di 7,9 gradi e di 6,7 gradi, che hanno colpito il Nepal il 25 e il 26 aprile.

Si tratta di un gruppo di speleologi del soccorso alpino, che si trovavano in spedizione nel villaggio di Langtang, travolto da una valanga. Due fratelli di Firenze, di 22 e 25 anni, di cui non si avevano notizie da due giorni, sono entrati in contatto con le famiglie oggi. Daniel e Elia Lituani, 25 e 22 anni, si trovano nel paese da due settimane. “Ha telefonato la ragazza di mio figlio e stanno tutti bene”, ha detto Marco Lituani, il padre.

L’unità di crisi della Farnesina ha rintracciato oltre trecento italiani, che risultano salvi.

Il sisma ha provocato la distruzione di diversi edifici nella capitale Kathmandu e due valanghe sul monte Everest, dove molti alpinisti erano accampati o si trovavano in scalata. Almeno 2.200 le vittime e più di cinquemila i feriti.

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