Mafia capitale, altri cinque arresti per appalti truccati

La guardia di finanza ha arrestato cinque persone accusate di aver truccato gli appalti: tra le gare truccate anche quella relativa al restauro dell’aula Giulio Cesare del Campidoglio, dove si riunisce il consiglio comunale

Cosa può succedere al comune di Roma dopo Mafia capitale

Dopo i nuovi arresti nell’ambito dell’inchiesta Mafia capitale, l’opposizione ha ricominciato a chiedere le dimissioni del sindaco Ignazio Marino e lo scioglimento per mafia del comune di Roma. Ecco quali potrebbero essere gli scenari futuri. Leggi

Mafia capitale, sostituiti quattro consiglieri comunali a Roma

Dopo l’inchiesta Mondo di mezzo che ha portato all’arresto di quattro consiglieri comunali, l’assemblea capitolina ha approvato la sostituzione dei quattro funzionari. L’aula ha approvato la sostituzione temporanea dei consiglieri Massimo Caprari (Centro democratico), Mirko Coratti (Partito democratico), Pierpaolo Pedetti (Partito democratico) e Giordano Tredicine (Forza Italia) con affidamento della supplenza per delle funzioni a Daniele Parrucci (Centro democratico), Liliana Mannocchi (Partito democratico), Cecilia Fannunza (Partito democratico) e Alessandro Cochi (Forza Italia). Il sindaco di Roma Ignazio Marino, presente in aula, è stato contestato dai militanti del Movimento 5 stelle che ne chiedono le dimissioni.

Ieri si è dimesso, inoltre, Marco Vincenzi, capogruppo del Partito democratico alla regione Lazio. “Sono assolutamente estraneo a qualsiasi responsabilità e nell’interesse del gruppo democratico alla regione, dell’amministrazione regionale e del Partito democratico mi dimetto da capogruppo”. Vincenzi si è dimesso dopo la pubblicazione di alcuni articoli che lo hanno indicato come coinvolto nell’inchiesta.

Mafia capitale, altri cinque arresti per appalti truccati

La guardia di finanza ha arrestato cinque persone accusate di aver truccato gli appalti: tra le gare truccate anche quella relativa al restauro dell’aula Giulio Cesare del Campidoglio, dove si riunisce il consiglio comunale. La gara sarebbe stata affidata a Fabrizio Amore, imprenditore coinvolto nell’inchiesta Mafia capitale.

Tra gli arrestati anche un dirigente della sovrintendenza dei beni culturali di Roma che avrebbe favorito l’imprenditore romano per l’aggiudicazione di gare pubbliche.

L’operazione è stata disposta dalla procura della repubblica. I reati contestati sono: associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata a danno del comune di Roma, falso, turbativa d’asta, emissione e uso di fatture false, indebite compensazioni d’imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte con l’aggravante del reato transnazionale, commesso a Roma, a Lussemburgo e altrove. Denunciate altre venti persone.

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