L’associazione di calcio palestinese rinuncia a chiedere la sospensione di Israele dalla Fifa 

L’associazione aveva accusato Israele di discriminare i giocatori palestinesi e impedire il loro movimento tra i territori. Inoltre aveva chiesto che fossero eliminate dal campionato cinque squadre con sede in insediamenti illegali

L’associazione di calcio palestinese ritira la richiesta di sospensione di Israele dalla Fifa

L’associazione di calcio palestinese ha deciso di ritirare la mozione per chiedere la sospensione di Israele dalla Federazione calcistica internazionale (Fifa), che era stata inclusa nell’agenda del congresso in corso a Zurigo. Il presidente dell’associazione palestinese, Jibril Rajoub, ha detto di essere stato persuaso a rinunciare: “Ho deciso di ritirare la richiesta di sospensione, ma non significa rinunciare alla questione”, ha detto.

L’associazione aveva accusato Israele di discriminare i giocatori palestinesi e impedire il loro movimento tra la Striscia di Gaza e i territori occupati in Cisgiordania. Inoltre aveva chiesto che fossero eliminate dal campionato cinque squadre con sede in insediamenti illegali.

L’associazione di calcio palestinese vuole chiedere la sospensione di Israele dalla Fifa

Nella giornata in cui a Zurigo si svolge il congresso annuale della Federazione calcistica internazionale (Fifa), travolta dallo scandalo su tangenti e corruzione, l’associazione di calcio palestinese proporrà una votazione per chiedere la sospensione di Israele dall’organizzazione. Nonostante i tentativi di mediazione di alcuni funzionari della Fifa, la delegazione palestinese ha ribadito la volontà di procedere, a meno che Israele non decida di espellere dal suo campionato cinque squadre che hanno sede in altrettanti insediamenti illegali. Si tratta di Ma’aleh Adumim, Ariel, Kiryat Arba, Bik’at Hayarden e Givat Ze’ev, che giocano tutte nelle serie minori del campionato israeliano.

L’associazione calcistica palestinese ha anche denunciato discriminazioni verso i suoi giocatori nei territori occupati, come trattamenti umilianti alle frontiere e azioni violente delle forze di sicurezza israeliane nelle partite di calcio. Durante una visita a Gerusalemme il 20 maggio, il presidente della Fifa Joseph Blatter aveva raggiunto un accordo con il primo ministro israeliano su alcune questioni importanti, come la concessione di permessi speciali per gli atleti e la creazione di un comitato a cui presentare le rimostranze. Ma è rimasta irrisolta la questione dell’attività delle squadre israeliane nei territori occupati.

Lo scandalo che ha colpito la Fifa e la combattuta elezione del presidente della federazione, che si svolgerà più tardi nella giornata, hanno complicato la situazione. Israele ha cercato il sostegno della Uefa in un’eventuale votazione per la sua sospensione, mentre i palestinesi potrebbero avere dalla loro parte Blatter, che ha bisogno dei voti arabi per la sua rielezione. Inoltre non è chiaro quale debba essere la soglia dei voti necessari per approvare la sospensione: potrebbe servire meno del 75 per cento dei 209 membri della Fifa. Se si deciderà di procedere, si voterà a scrutinio segreto.

I palestinesi chiedono la sospensione di Israele dalla Fifa

Israele rischia di essere sospeso dalla Fifa, la federazione calcistica internazionale, dopo che i palestinesi hanno denunciato discriminazioni verso i loro giocatori nei Territori occupati. L’associazione calcistica palestinese ha dichiarato che porterà la questione al congresso della Fifa, previsto a Zurigo il 29 maggio. Gli unici due paesi che sono stati sospesi dalla Fifa in passato per ragioni simili sono il Sudafrica, a causa dell’apartheid, e la Jugoslavia.

Jibril Rajoub, il capo dell’associazione calcistica palestinese, ha detto al Guardian che spera che Israele sia sospeso dalla Fifa, la sanzione più severa prima dell’espulsione. Se la richiesta palestinese fosse accolta, le squadre di calcio israeliane non potrebbero più competere nei campionati internazionali.

Per essere approvata, la sospensione di Israele dovrebbe ottenere i due terzi dei voti dell’assemblea della Fifa, composta da 209 membri.

Oggi il presidente della Fifa Joseph Blatter è in visita a Gerusalemme per trovare un accordo tra le due parti. Blatter incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen. Blatter non ha il potere di fermare la votazione, ma sta cercando di trovare un accordo prima che la risoluzione arrivi all’assemblea. I punti principali della denuncia dell’associazione calcistica palestinese sono: “I trattamenti umilianti perpetrati dalle autorità israeliane alla frontiera verso i calciatori palestinesi e i funzionari di associazioni calcistiche internazionali” e le “azioni violente delle forze di sicurezza israeliane durante le partite di calcio. Tra le azioni violente: la sospensione delle partite, gli arresti, la chiusura di club calcistici nelle zone sotto il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese”.

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