NUOVE NOTIZIE
  • 29 Apr 2020 18.15

Il punto sul coronavirus in Italia

Il 29 aprile, alle ore 18, la protezione civile ha presentato il bollettino sulla diffusione del nuovo coronavirus (Sars-cov-2) in Italia.

  • Il 29 aprile ci sono stati 2.086 nuovi contagi. Ieri erano stati 2.091. Le persone contagiate dall’inizio dell’epidemia sono 203.591, compresi i morti e i guariti.
  • Attualmente risultano positive 104.657 persone, 548 in meno rispetto al 28 aprile.
  • Il 29 aprile ci sono stati 323 decessi, 59 in meno rispetto a ieri. In totale sono morte 27.682 persone.
  • Il numero dei guariti sale a 71.252 persone, 2.311 in più rispetto al 28 aprile.
  • A oggi 83.652 persone sono in isolamento domiciliare e 1.795 sono ricoverate in terapia intensiva, 68 in meno di ieri.
  • La situazione peggiore resta in Lombardia, dove 634 persone sono in terapia intensiva (21 in meno di ieri). I casi di contagio dall’inizio dell’epidemia sono 75.134.
  • Oggi la regione che ha registrato più nuovi contagi è la Lombardia (786), davanti al Piemonte (411). Basilicata e Molise non hanno registrato nuovi contagi.
  • Nelle ultime ventiquattr’ore in Italia sono stati effettuati 63.827 tamponi. Dall’inizio dell’epidemia ne sono stati effettuati 1.910.761.
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I dati diffusi dalla protezione civile, anche se utili, vanno letti con cautela. A volte mancano quelli di una o più regioni, e soprattutto non sono omogenei, cioè i criteri con cui sono raccolti non sono gli stessi in tutte le regioni.

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Il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia ha annunciato che dal 18 maggio ogni regione potrà prendere le sue decisioni sulla riapertura delle attività. Boccia ha però aggiunto che le ordinanze regionali in conflitto con il dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri) saranno impugnate davanti al tar o alla corte costituzionale.

La ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha confermato che gli esami di maturità cominceranno il 17 giugno. Gli studenti partiranno da un massimo di 60 crediti legati al percorso scolastico e potranno ottenerne altri 40 in un’unica prova orale, che potrebbe svolgersi a scuola.

La direzione centrale della polizia criminale ha annunciato che a marzo i delitti sono calati del 66,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2019, a causa dell’emergenza coronavirus. Le violenze sessuali sono calate del 72,5 per cento, i furti del 72,2 per cento.

I ricercatori di un progetto guidato dall’azienda Sibylla Biotech e dall’Istituto nazionale di fisica nucleare hanno individuato 35 molecole potenzialmente efficaci contro il virus Sars-cov-2. Le molecole, che saranno testate in laboratorio, agiscono impedendo al coronavirus di legarsi alle cellule umane.

  • 29 Apr 2020 17.50

I viticoltori vogliono trasformare un miliardo di bottiglie di vino in etanolo

Tra i settori più colpiti dalla chiusura dei ristoranti e dei locali pubblici in Europa c’è quello vinicolo, scrive Politico. Secondo l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino il lockdown potrebbe provocare una riduzione del 35 per cento del volume delle vendite e il dimezzamento del loro valore. I produttori avvertono che alla prossima vendemmia le loro cantine potrebbero essere troppo piene per immagazzinare la nuova annata, e chiedono all’Unione europea di finanziare il ricorso alla distillazione d’emergenza per ridurre il surplus.

Tre grandi cooperative di produttori francesi, italiani e spagnoli hanno scritto alla Commissione europea chiedendo di destinare 350 milioni di euro per trasformare l’equivalente di un miliardo di bottiglie di vino in etanolo (che potrebbe poi essere usato come disinfettante). Tra le altre soluzioni proposte ci sono lo stoccaggio d’emergenza e la cosiddetta vendemmia verde, cioè la raccolta e la distruzione dei grappoli non ancora maturi. Per il momento però Bruxelles rifiuta di stanziare fondi supplementari e sostiene che le misure d’emergenza dovranno essere finanziate con i fondi esistenti.

  • 29 Apr 2020 16.39

L’Ucraina allo sbando davanti all’epidemia

“La risposta delle autorità ucraine alla pandemia di Sars-cov-2 finora non è stata all’altezza”, scrive il giornale slovacco Dennik in un articolo tradotto dal sito Transitions.

Il primo problema riguarda la situazione negli ospedali e le condizioni di lavoro dei medici e degli infermieri. “Il governo guidato da Volodymyr Zelens’kyj continua a dire che il paese sta gestendo il virus grazie al lavoro dei suoi operatori sanitari. Ma gli operatori sanitari raccontano una storia diversa”.

I social network sono pieni di testimonianze di medici che descrivono situazioni allarmanti, la mancanza totale di preparazione contro l’epidemia e la mancanza di interesse degli amministratori locali e del governo centrale. Quasi tutti dicono di non avere strumenti protettivi da indossare prima di trattare i pazienti infetti, per non parlare delle apparecchiature mediche che servirebbero, come i ventilatori.

In un video girato a fine marzo si vedono tre medici disperati descrivere la situazione in un ospedale di Odessa. La struttura è stata scelta dal governo come uno dei centri principali per trattare i casi di covid-19, ma gli anestesisti spiegano che se nella struttura dovessero arrivare persone infette sarebbe un disastro per l’intera città. Nell’ospedale mancano attrezzature basilari, è impossibile proteggere i pazienti e lo staff medico. Inoltre, come in altri paesi dell’Europa orientale, tantissime persone che lavoravano nell’Unione europea sono tornati in fretta nel paese, ma non sono stati sottoposti al tampone.

La conseguenza di questa situazione, spiega il giornale, è che in Ucraina i medici si stanno ammalando molto più che in altri paesi. Il tasso di contagi tra gli operatori sanitari è di circa il 18 per cento (in una regione è del 40 per cento), mentre in Italia a metà marzo era intorno all’8 per cento.

“Questi sviluppi stanno facendo diminuire ulteriormente la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni”, continua il giornale. “Molte persone non si fidano dei politici e non capiscono le drastiche misure di contenimento che sono stati costretti ad adottare. In una crisi come questa gli effetti delle difficoltà politiche ed economiche che il paese ha vissuto negli ultimi anni vengono alla luce. Invece di costruire istituzioni funzionanti e rafforzare lo stato di diritto, il paese è stato lacerato da lotte di potere tra oligarchi, corruzione e, negli ultimi anni, dalla guerra”.

Secondo i dati ufficiali nel paese ci sono circa diecimila contagi e 250 morti, ma secondo gli esperti i numeri reali sono molto più alti.

  • 29 Apr 2020 14.30

L’odissea degli agricoltori boliviani per rifornire le città durante la pandemia

Problemi logistici, rischio di contagio e preoccupazione per le perdite economiche sono alcuni dei problemi che i produttori agricoli devono affrontare in questo periodo in Bolivia.

Da quando sono state imposte le misure di distanziamento sociale, la circolazione dei veicoli è stata limitata tranne che per le attività essenziali, in cui è inclusa la produzione agricola.

“Alle undici di sera le strade di Cochabamba, città situata nel centro del nazione andina, sono vuote”, racconta El País. “Da quando sono entrate in vigore le misure contro la diffusione del virus nessuno può lasciare la propria abitazione dopo mezzogiorno. A un’ora dall’inizio di una nuova giornata lavorativa un camion con il permesso per circolare attraversa la città. Si sentono i cani abbaiare e qualche sirena in lontananza”.

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“Il punto vendita più importante della regione di solito riuniva un migliaio di persone ogni notte, tra agricoltori e intermediari, mentre ora non c’è quasi nessuno. Centinaia di sacchetti rimangono impilati sul pavimento, fa freddo e le donne si riparano vicino ai pacchi, sperando che la notte porti compratori per i loro prodotti. È la situazione di molti agricoltori boliviani che nel mezzo della crisi sanitaria continuano a lavorare per fornire cibo alle città nonostante i problemi logistici e il rischio di contagio”.

In Bolivia ci sono 861.927 unità produttive, di cui 724.375 sono piccole aziende agricole. “Siamo ancora un paese che dipende molto dalla produzione agricola che proviene da fuori città “, spiega Roger Maldonado, sociologo e direttore del Movimento di integrazione alimentare gastronomica della Bolivia.

Il trasporto di alimenti è diminuito drasticamente. Molti comuni hanno optato per un confinamento rigoroso e totale. Inoltre, non è sempre facile ottenere il permesso per circolare, e in alcuni casi il ritorno alle comunità d’origine è complicato dai rigidi controlli che vengono effettuati. Il governo ha adottato un provvedimento che permette di rinviare i pagamenti alle banche, ma per molti produttori non è sufficiente per affrontare la crisi.

  • 29 Apr 2020 13.34

Cari esseri umani

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In questo periodo in cui alle persone di tutto il mondo è richiesto di restare in casa per contenere la diffusione dell’epidemia di covid-19, le finestre sono diventate un luogo per comunicare con chi ci è vicino e condivide la nostra condizione.

“Se le finestre potessero parlare, cosa direbbero?”, si sono chieste Maartje Slijpen e Brenda Waegemaekers dell’agenzia di comunicazione KesselsKramer. Da questa domanda è nato il video A window to the world. Scritto dallo sceneggiatore greco Efthimis Filippou, il progetto ha coinvolto 62 artiste e artisti in tutto il mondo, che hanno realizzato delle opere d’arte sui vetri delle loro finestre.

Mentre scorrono le immagini, realizzate da Amsterdam a Tokyo, da Parigi a Nairobi, una voce fuori campo legge il messaggio dedicato agli esseri umani.

  • 29 Apr 2020 13.01

Trump ordina di riaprire gli impianti per la lavorazione della carne

Il 28 aprile il presidente statunitense Donald Trump ha firmato un decreto con cui ordina agli impianti di lavorazione della carne di restare aperti per far fronte alla carenza di carne di maiale e pollo nei supermercati statunitensi.

Il decreto di Trump si basa sul Defence production act – una legge creata ai tempi della guerra di Corea per mobilitare le industrie intorno allo sforzo bellico – e inserisce il processamento della carne nella lista delle infrastrutture fondamentali. Nelle scorse settimane molte aziende che producono carne erano state costrette a chiudere per i timori dei contagi di Sars-cov-2 tra i dipendenti. Altre avevano rallentato le operazioni.

Finora negli Stati Uniti gli impianti per la lavorazione della carne sono stati, insieme alle prigioni, i principali luoghi di diffusione del virus. In uno stabilimento in South Dakota, uno stato dove la governatrice si è rifiutata di adottare il lockdown, circa 700 persone si sono ammalate a partire da un impianto di questo tipo. In totale, secondo le stime sarebbero almeno cinquemila i lavoratori di questo settore risultati positivi, e i morti almeno venti.

I sindacati accusano il presidente di aver ceduto alle pressioni dell’industria della carne in un momento in cui, per sua stessa ammissione, la catena di approvvigionamento non è ancora a rischio. In effetti la decisione del presidente arriva pochi giorni dopo una serie di annunci pubblicitari in cui Tyson Food, la più importante azienda del settore, chiedeva di riaprire gli stabilimenti.

Secondo i leader sindacali la riapertura degli impianti mette a rischio la vita di decine di migliaia di lavoratori. E sostengono che se i lavoratori non sono al sicuro, non lo è nemmeno il cibo che producono.

  • 29 Apr 2020 11.56

L’Europa cerca una soluzione comune per salvare il turismo

La Commissione europea sta preparando delle linee guida su come far ripartire il turismo in modo sicuro quest’estate. Le raccomandazioni dovrebbero essere pubblicate entro il 13 maggio, riferisce EUobserver. L’obiettivo è cercare di limitare i danni per un settore che vale il 10 per cento del pil europeo – e che secondo alcune stime quest’anno potrebbe subire una contrazione del 70 per cento e perdere 400 milioni di euro e 13 milioni di posti di lavoro – ma anche evitare che i paesi europei vadano ognuno per la sua strada.

Il 27 aprile i ministri del turismo dei paesi europei si sono incontrati in videoconferenza per cominciare a delineare una strategia comune, ma i risultati non sono stati troppo incoraggianti, commenta Le Soir. Solo nove paesi, tra cui l’Italia, hanno firmato una dichiarazione per chiedere che una parte del piano europeo per la ripresa sia esplicitamente destinata al settore turistico, e non è stata fissata una data per il prossimo incontro.

Il timore è che in mancanza di un coordinamento europeo i paesi preferiscano affidarsi a degli accordi bilaterali per creare dei corridoi turistici tra stati che presentano lo stesso livello di rischio, per consentire ai loro cittadini di varcare le frontiere presentando un certificato medico. La Croazia, per esempio, sta già negoziando accordi di questo tipo con la Repubblica Ceca e l’Austria. In questo caso gli abitanti dei paesi più colpiti, come l’Italia, rischierebbero di essere esclusi.

  • 29 Apr 2020 07.39

Le notizie di stamattina sul coronavirus

Scelte dalla redazione di Good Morning Italia

La crisi che verrà

L’agenzia di rating Fitch ha ridotto a BBB- il giudizio sull’affidabilità del debito pubblico italiano. L’outlook, invece, è stabile. “Il downgrade riflette il significativo impatto del coronavirus sull’economia italiana e sulla posizione di bilancio”, scrive l’agenzia, che prevede un calo del pil dell’8% nel 2020 (Repubblica).

Si peggiora Il centro studi di Confindustria prevede nel 2020 un calo del pil dall’8 al 10%, a fronte del -6 previsto un mese fa, a causa della decisione del governo di rimandare le aperture e al trend negativo internazionale (Il Sole 24 Ore).

Per la ripresa Durante l’audizione sul Def, il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha annunciato le misure che entreranno nel decreto aprile. Dalla proroga della Naspi per due mesi all’indennizzo per colf e badanti. Gualtieri ha assicurato 6 miliardi all’anno di investimenti fino al 2031 e l’eliminazione dell’aumento dell’iva e delle accise (Ansa).

Fase due

Lo scenario peggiore Secondo gli esperti del comitato tecnico-scientifico, la contemporanea riapertura di tutti i comparti produttivi e delle scuole avrebbe causato un numero di persone in terapia intensiva pari a 151mila e un nuovo picco di contagi a giugno (Repubblica).

  • Perché riaprire tutto sarebbe la catastrofe (Huffpost).

A modo nostro Dopo Veneto e Lombardia, anche Puglia, Emilia-Romagna e la provincia autonoma di Bolzano hanno rivendicato l’autonomia decisionale sulle misure da mettere in campo e sulle aperture di alcuni comparti (La Stampa).

Siamo sicuri In visita a Lodi, Cremona e Piacenza, il premier Giuseppe Conte ha difeso la linea del governo sulla fase due. “Non abbiamo ondeggiato rispetto ad altri paesi”, ha dichiarato (Ansa).

La guida Nella sua prima intervista da capo della task force di governo per la fase 2, rilasciata al Corriere, il manager Vittorio Colao parla di “occasione per rilanciare tutto il sistema Italia” e di una “ripartenza a ondate”. Sull’app Immuni: “Se quest’estate l’avremo tutti o quasi, bene; altrimenti servirà a poco”.

Il bollettino I dati della Protezione civile confermano il calo dei malati: gli attualmente positivi sono 105.205, 608 in meno rispetto a ieri. I casi totali (compresi decessi e guarigioni) salgono a 201.505: 2.100 in più rispetto al 27 aprile, contro i +1.739 di ieri. I morti sono 27.359, 382 nelle ultime 24 ore (Repubblica).

Ci siamo L’app Immuni sarà pronta a maggio, ha dichiarato il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri. In una prima versione, saranno disponibili le funzionalità dedicate al contact tracing. In seguito, anche i servizi più vicini al diario clinico (Corriere).

Soluzioni inedite “La costituzione non contempla un diritto speciale per i tempi eccezionali”, ha dichiarato la presidente della corte costituzionale Marta Cartabia (Agi). “Non siamo in presenza di alcuna violazione”, ha ribadito il segretario del Pd Nicola Zingaretti in merito all’uso del Dpcm (Adnkronos).

Con calma

La strategia di Parigi Il governo francese comincerà ad allentare il lockdown a partire dall’11 maggio. Il premier Edouard Philippe ha annunciato che le mascherine saranno obbligatorie nei mezzi pubblici (Bbc). L’obiettivo è quello di raggiungere 700mila test sierologici alla settimana (Corriere).

… e di Madrid Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato un piano in quattro fasi (ciascuna della durata di due settimane) per la fine delle misure restrittive, che sarà “graduale, asimmetrica e coordinata”: ogni provincia deciderà i tempi per uscire dal confinamento (Il Foglio). Entro la fine di giugno tutto il paese dovrebbe aver raggiunto una “nuova normalità”. Le scuole rimarranno chiuse fino a settembre (El País).

Troppo presto? In Germania, il tasso di contagio è risalito vicino alla soglia di 1. Secondo alcuni esperti, le prime riaperture di negozi e scuole avrebbero aumentato le occasioni di contrarre il covid-19 (Corriere).

Bilancio nero Il Regno Unito è vicino a registrare il più alto numero di decessi da coronavirus in Europa. Secondo l’ufficio per le statistiche nazionali, il 17 aprile il numero di morti superava le 24mila unità (Reuters).

  • La velocità è la chiave, il caso delle nazioni europee con meno decessi (Bloomberg).

Focolaio globale

Prospettive Secondo uno studio dell’ong International Rescue Committee, basato su modelli e dati dell’Oms e dell’Imperial College di Londra, un miliardo di persone potrebbe ammalarsi di coronavirus (La Stampa).

  • La diffusione del virus nel mondo (Sky TG24).

Record globale Negli Stati Uniti, il numero di persone contagiate dal coronavirus ha superato la quota di un milione. Si tratta di un terzo delle infezioni globali. I decessi invece sono 58.233 (Reuters).

Le misure Il presidente americano vuole disporre l’apertura degli stabilimenti di lavorazione della carne (Cnn). Secondo Donald Trump, gli Stati dovrebbero “considerare seriamente” la riapertura delle scuole prima della fine dell’anno accademico (Nyt).

In allarme Con più di 93mila casi e 867 decessi registrati, la Russia ha esteso il lockdown fino all’11 maggio. Vladimir Putin ha ammesso la carenza di dispositivi di protezione per i medici (Bbc).

Sport

Stop and go Il premier francese Edouard Philippe ha disposto la sospensione della Ligue 1. Il campionato di calcio ricomincerà solo a settembre (Sky Sport). In Spagna, i giocatori professionisti potranno allenarsi individualmente a partire dal 4 maggio (Gazzetta). In Germania, i ministri dello sport dei länder hanno dato il via libera per la ripresa della Bundesliga (Repubblica).

Non ripetiamo “Se la pandemia non sarà sotto controllo nel 2021, i giochi olimpici di Tokyo saranno annullati”, ha sottolineato il presidente del comitato organizzatore Yoshiro Mori (Washington Post).

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