04 maggio 2020 18:09

Chi deve usare le mascherine, dove e quali

Una guida per capire come orientarsi sull’uso delle mascherine ora che è cominciata la cosiddetta fase due.

Chi, dove e quando
Anche se né il ministero della salute né l’Organizzazione mondiale della sanità hanno dato indicazioni sull’obbligo all’aperto dell’uso di mascherine, è ormai diffusa la raccomandazione di indossarle quando si è a contatto con altre persone. Le singole regioni hanno dato indicazioni diverse a seconda della situazione.

Secondo il decreto del presidente del consiglio dei ministri (dpcm) del 26 aprile 2020 per contenere la diffusione del covid-19, è obbligatorio l’uso di “protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina”.

Quali mascherine
Le mascherine più diffuse sono quelle cosiddette chirurgiche, realizzate in carta o tessuto non tessuto. Non sono considerate dispositivi di protezione individuale (dpi): creano una barriera fisica e possono bloccare goccioline di particelle di grandi dimensioni, spruzzi o schizzi che possono contenere virus e batteri. Servono fondamentalmente a ridurre la trasmissione agli altri di saliva o di altre secrezioni respiratorie, ma non filtrano né bloccano particelle molto piccole. Sono un dispositivo usa e getta, a meno che non siamo contrassegnate con una lettera R. Il governo si è impegnato a renderle reperibili a 50 centesimi di euro e saranno vendute in 20mila supermercati e punti vendita della grande distribuzione, 30mila farmacie e parafarmacie, 50mila tabaccai.

Le mascherine di protezione delle vie respiratorie, veri dispositivi di protezione individuale (dpi), sono quelle Ffp1, Ffp2 e Ffp3. La sigla sta per filtering face piece e servono per la protezione da polveri nocive, aerosol, vapori organici e acidi o fumi quando la concentrazione di contaminante è al massimo 4,5 volte superiore al valore limite di soglia (Ffp1), fino a 10 volte il valore limite (Ffp2) e fino a 50 volte il valore limite (Ffp3). Sono costituite interamente o prevalentemente di materiale filtrante, coprono naso, bocca e possibilmente anche il mento. Possono avere una o più valvole di inspirazione e/o di espirazione che garantiscono una filtrazione per l’aria in entrata, ma non per quella in uscita. Quindi una persona positiva al covid-19 rischia comunque di contagiare altre persone se indossa una maschera dotata di valvola. Questo tipo di mascherine è consigliabile per attività professionali a rischio medio-alto: la Ffp2 è adatta per chi lavorando è esposto a rischi basso-moderati (soccorritori, biologi, personale del triage a contatto con persone potenzialmente contagiate, medici di medicina generale, forze dell’ordine); la Ffp3 è consigliata a chi è esposto ad alto rischio (lavoratori a contatto con contagiati).

Il dpcm del 26 aprile, infine, parla anche delle mascherine lavabili, anche autoprodotte, “in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate”. In pratica se composte da più strati di tessuto sono una protezione meccanica che può bloccare gli schizzi più grossolani, anche se la loro efficacia protettiva è limitata.

L’Istituto superiore di sanità ha ribadito quali sono le più efficaci misure di prevenzione da applicare sia nell’ambito sia comunitario sia sanitario:

  • praticare frequentemente l’igiene delle mani con acqua e sapone o, se questi non sono disponibili, con soluzioni/gel a base alcolica.
  • evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani;
  • tossire o starnutire all’interno del gomito con il braccio piegato o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, che poi deve essere immediatamente eliminato;
  • indossare la mascherina chirurgica nel caso in cui si abbiano sintomi respiratori ed eseguire l’igiene delle mani dopo avere rimosso ed eliminato la mascherina;
  • evitare contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone, in particolare con quelle con sintomi respiratori.

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