Santiago Arcos, Reuters/Contrasto

Il 29 maggio, al primo turno delle elezioni presidenziali in Colombia, il candidato di sinistra ed ex sindaco di Bogotá Gustavo Petro ( nella foto ) ha ottenuto 8,5 milioni di voti. Mentre Rodolfo Hernández, un ingegnere milionario di 77 anni che si è presentato con il Movimiento liga de gobernantes anticorrupción e su cui nessuno aveva scommesso prima dello scrutinio, ha avuto sei milioni di preferenze. “Sembra un distacco notevole”, scrive Bbc mundo, “ma quasi tutti i sondaggi prevedono un testa a testa al ballottaggio che ci sarà il 19 giugno. Entrambi i candidati alla presidenza rappresentano un cambiamento con il passato. Ma come spiega in un’intervista al quotidiano El País, Petro vuole trasmettere un messaggio tranquillizzante, anche se molti hanno paura del suo passato da guerrigliero: “Dobbiamo cambiare il clima di odio e settarismo che c’è nel ­paese e riformare il sistema dell’istruzione in modo che tutti i giovani possano studiare”, ha detto.

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Questo articolo è uscito sul numero 1465 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati