Rachel (Virginie Efira) ha qurant’anni, non ha figli, ma è circondata dai figli di altre persone. Forse per la prima volta il cinema sceglie la sobrietà e l’interiorità per rappresentare figure altrimenti mostrate come disperate o fin troppo consapevoli. Rebecca Zlotowski, che da tempo realizza ritratti di donne che cercano con raffinatezza di sfuggire alla condizione di felicità imposta dalla società contemporanea, nel suo film più autobiografico offre un punto di vista intelligente su una donna divisa tra l’orgoglio di appartenere al ristretto mondo delle donne senza figli e la paura di perdere un’immensa esperienza collettiva. Maroussia Dubreuil, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1480 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati