Lisi Niesner, Reuters/Contrasto

Medicina Il biologo e genetista svedese Svante Pääbo (nella foto) è stato premiato con il Nobel per la medicina per aver sequenziato il genoma del neandertal, un ominide estinto. Grazie allo studio del dna antico, Pääbo ha anche individuato un ominide prima sconosciuto, il denisova. Infine, ha dimostrato che gli esseri umani moderni conservano nel genoma pezzi di dna dei due ominidi estinti. Le sequenze influiscono sulla fisiologia umana, per esempio sul funzionamento del sistema immunitario.

Fisica Il Nobel per la fisica è stato assegnato al francese Alain Aspect, allo statunitense John Clauser e all’austriaco Anton Zeilinger per le loro ricerche sull’informazione quantistica. Gli esperimenti sul fenomeno noto come entanglement (intreccio) delle particelle hanno aperto la strada allo sviluppo dei computer quantistici e a nuove tecnologie dell’informazione. Quando due particelle sono legate dall’entanglement, la misurazione delle proprietà di una determina quella dell’altra, e il meccanismo può essere usato per trasferire informazioni.

Chimica Il Nobel per la chimica è andato al danese Morten Meldal e agli statunitensi Carolyn Bertozzi e Barry Sharpless per lo sviluppo della click chemistry e della chimica bio-ortogonale. Le loro ricerche hanno permesso di creare molecole di grandi dimensioni in organismi viventi in modo semplice, veloce ed efficiente. Le tecniche sono usate per produrre farmaci, creare nuovi materiali, definire mappe del dna e studiare le cellule e i processi biologici.

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Questo articolo è uscito sul numero 1481 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati