Contrariamente alle previsioni, le elezioni del 1 novembre si sono concluse con un risultato chiaro: la coalizione di centrosinistra guidata dalla premier uscente Mette Frederiksen ha conquistato la maggioranza in parlamento, seppure per un solo seggio. I Socialdemocratici di Frederiksen hanno ottenuto il 27,5 per cento dei voti, il miglior risultato degli ultimi vent’anni, confermandosi di gran lunga il primo partito del paese. Frederiksen era stata costretta a convocare le elezioni anticipate quando un partito della sua coalizione aveva minacciato di ritirare il suo sostegno a causa delle polemiche sull’abbattimento dei visoni nel 2020. Nonostante la vittoria, ora sembra intenzionata a formare una maggioranza più ampia, aprendo anche ai partiti di centro. “Frederiksen può trasformare il suo trionfo in una svolta storica per la politica danese: il momento in cui il parlamento ha compreso che la crisi climatica è talmente seria da richiedere un governo con la massima legittimità”, commenta Politiken. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1485 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati