Il 20 agosto 2014 lo scrittore e viaggiatore Sylvain Tesson cadde dal tetto di uno chalet in Alta Savoia: trauma cranico, diverse fratture e coma farmacologico. Al suo risveglio lo attendeva una lunga rieducazione, che lui ha voluto condurre a modo suo per mezzo di un progetto folle: attraversare la Francia a piedi, incrociando la cosiddetta diagonale du vide, dalla Provenza alla Bretagna. Da questa impresa Tesson ha tratto Sentieri neri (Sellerio). Denis Imbert ha deciso di tradurre in immagini questo libro con Jean Dujardin nei panni dello scrittore, che nel film è ribattezzato Pierre. Taciturno e scostante, sarà la nostra guida, scrivendo su un quaderno i suoi pensieri, alcuni dei quali ci arrivano attraverso una voce fuori campo, onnipresente, che interrompe il “silenzio puro” evocato da Tesson. Allo stesso modo, l’uso assiduo di flash back spezza il ritmo (lento) della camminata e riempie i vuoti “miracolosi” dei sentieri evocati dall’autore.
Véronique Cauhapé, Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1534 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati