In vista dell’apertura della conferenza sul clima Cop28, che si svolge negli Emirati Arabi Uniti dal 30 novembre al 12 dicembre, l’edizione araba del National Geographic si concentra sugli sforzi ambientali emiratini, raccontando il progetto della Città sostenibile, nata a 25 chilometri da Dubai, dove tremila persone vivono a “impatto zero” grazie alle energie rinnovabili e a una gestione virtuosa dell’acqua e dei rifiuti. Ma al paese ospite della Cop28, potenza petrolifera e del gas, sono già arrivate pesanti accuse: secondo un’inchiesta della Bbc il presidente della Cop28, Sultan al Jaber, che dirige l’Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc, un’azienda petrolifera statale), voleva approfittare del suo ruolo per negoziare accordi sui combustibili fossili. Dai documenti ottenuti dall’emittente britannica emerge che Al Jaber aveva in mente di discutere progetti per l’estrazione di gas con i rappresentanti di almeno 27 paesi. Per limitare il riscaldamento globale è invece necessario che le emissioni di gas serra calino drasticamente entro il 2030. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1540 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati