◆ Negli ultimi quindici anni la coltivazione del riso si è diffusa in molte aree dell’Africa. Il cereale è richiesto per nutrire una popolazione in rapido aumento, ma la sua coltivazione comporta l’emissione di metano, un gas a effetto serra che accelera il cambiamento climatico. Secondo uno studio pubblicato su Nature Climate Change, la diffusione delle risaie in Africa ha contribuito ad aumentare le emissioni globali. Anche altre attività producono metano, come l’allevamento del bestiame. “La concentrazione di questo potente gas serra sta aumentando nell’atmosfera e gli scienziati hanno attribuito gran parte del fenomeno alle emissioni provenienti dall’Africa tropicale. Sia il bestiame sia le zone umide ospitano microrganismi che generano metano”, scrive Nature. La produzione di riso è aumentata soprattutto in alcuni paesi dell’Africa occidentale, come Nigeria, Guinea e Sierra Leone, ma anche dell’Africa orientale, come Madagascar e Tanzania, e dell’Africa centrale, come la Repubblica Democratica del Congo. Tra il 2008 e il 2018 la superficie coltivata a riso nell’Africa subsahariana è aumentata del 68 per cento, raggiungendo i 16 milioni di ettari. Per fare un paragone, la superficie coltivata a riso in Cina, il più grande produttore al mondo, è di 30 milioni di ettari. Molti paesi africani puntano ad ampliare ulteriormente la coltivazione. L’espansione e l’intensificazione delle colture potrebbero richiedere una riduzione ancora maggiore delle emissioni di metano in altri settori.

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Questo articolo è uscito sul numero 1545 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati