La corte costituzionale tailandese ha assolto Pita Limja­roenrat, il leader del partito d’opposizione Move forward, dall’accusa di aver violato le norme elettorali. Dopo la vittoria del suo partito alle elezioni del maggio 2023, Pita, candidato primo ministro, era stato bocciato dal senato, controllato dai militari, ed era stato poi sospeso dal parlamento dopo che un attivista conservatore l’aveva denunciato alla commissione elettorale per essersi candidato nonostante possedesse azioni di un’emittente tv. La legge, infatti, vieta agli azionisti di aziende dell’informazione di candidarsi. La corte l’ha assolto perché l’azienda televisiva, di cui Pita aveva ricevuto in eredità delle azioni, non fatturava dal 2007. Pita potrà riprendere l’attività parlamentare ma il suo partito è in attesa di un’altra sentenza della corte, che potrebbe decretare di scioglierlo. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1547 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati