◆Il 18 febbraio 2024 Israele ha annunciato che il suo esercito lancerà un’operazione di terra a Rafah se gli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza non saranno rilasciati entro l’inizio del Ramadan, il 10 marzo. Il ministro Benny Gantz, che fa parte del gabinetto di guerra del premier Benjamin Netanyahu, ha chiarito che sarà favorito il trasferimento dei civili in modo da “minimizzare per quanto possibile il numero delle vittime”. Ma non è stato detto dove dovrebbero rifugiarsi.

◆Netanyahu ha incontrato il 18 febbraio i ministri del suo governo e gli alti funzionari dell’apparato di sicurezza per consultazioni in vista del Ramadan. Una fonte presente all’incontro ha detto ad Haaretz che è stata discussa la proposta del ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, di estrema destra, per limitare l’ingresso alla moschea Al Aqsa ai palestinesi durante il mese sacro.

◆La Corte internazionale di giustizia (Cig) ha cominciato il 19 febbraio le udienze nel caso che riguarda la legalità dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi dal 1967. Sono chiamati a testimoniare 52 paesi, un numero senza precedenti. Le udienze si concluderanno il 26 febbraio e il parere della corte è atteso tra mesi. Il caso è separato dal ricorso presentato alla Cig dal Sudafrica contro Israele per genocidio nella Striscia di Gaza.

◆Il 20 febbraio gli Stati Uniti hanno messo il veto alla risoluzione proposta dall’Algeria presentata al Consiglio di sicurezza dell’Onu per chiedere un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. È il terzo veto statunitense dall’inizio dell’offensiva militare israeliana nel territorio palestinese. Washington ha presentato al Consiglio di sicurezza una proposta alternativa, che chiede un cessate il fuoco temporaneo “non appena fattibile” e si oppone a un’offensiva di terra israeliana su Rafah. Non è chiaro se e quando sarà votata.

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Questo articolo è uscito sul numero 1551 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati