◆ Le attività antropiche e il cambiamento climatico dovuto alle emissioni di gas serra hanno alterato il ciclo dell’acqua. Sulla rivista Science un gruppo internazionale di ricerca analizza le conseguenze dell’attuale sistema di sfruttamento delle falde acquifere. Le risorse idriche del sottosuolo sono fondamentali per molte comunità: forniscono acqua potabile e sono usate per l’irrigazione delle colture. Il cambiamento climatico ha modificato il tempo necessario per ripristinare le riserve di acque sotterranee. Lo scioglimento dei ghiacciai ha cambiato il contributo delle acque sotterranee al flusso dei torrenti. Anche il disgelo del permafrost, il terreno perennemente gelato, ha alterato il flusso delle acque sotterrane, favorendo l’infiltrazione della pioggia e creando nuovi percorsi nel sottosuolo.

Le attività umane possono incidere direttamente sullo stato delle falde, per esempio con il prelievo di acqua dal sottosuolo o l’estrazione di petrolio e gas di scisto attraverso la tecnica del fracking. Anche l’urbanizzazione può alterare gli equilibri. Lo sfruttamento delle falde più profonde inoltre contribuisce all’innalzamento del livello dei mari, dato che rimette in circolo le acque fossili. “L’impoverimento delle falde è un fenomeno che riguarda tutto il mondo e che si è intensificato negli ultimi decenni”, scrivono i ricercatori. “Il ruolo delle riserve sotterranee nel ciclo globale dell’acqua sta diventando sempre più dinamico e complesso”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1553 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati