◆ L’atollo di Aldabra, nell’oceano Indiano, è uno dei più grandi al mondo. Composto da antiche barriere coralline emerse che circondano una laguna poco profonda, è noto per le centinaia di specie endemiche che ospita, compresa la testuggine gigante di Aldabra.

Aldabra si trova quattrocento chilometri a nord del Madagascar e seicento a est della costa africana, e appartiene alle Seychelles. Le maree entrano ed escono dalla laguna attraverso i canali tra le isole perimetrali, la cui elevazione massima è di appena otto metri sopra il livello del mare.

A causa della sua posizione remota e della mancanza di acqua dolce, la presenza umana sull’atollo è molto ridotta. Sull’isola di Picard esiste una stazione di ricerca dal 1971, ma il turismo è limitato e attentamente controllato. Aldabra fa parte del patrimonio dell’umanità dal 1982 ed è tutelata dalla convenzione di Ramsar sulle aree umide dal 2009.

L’atollo contiene molti habitat diversi che hanno favorito l’evoluzione di varietà uniche di flora e fauna. Quando il livello degli oceani era più alto l’acqua ha completamente sommerso le isole almeno una volta, spazzando via ogni forma di vita. I reperti fossili indicano la presenza di un uccello della famiglia dei rallidi incapace di volare prima della sommersione, e di un altro uccello simile che ha perso la capacità di volare dopo che le acque si sono ritirate, sfruttando la mancanza di predatori terrestri e l’abbondanza di cibo.

Aldabra presenta sette tipi diversi di ambiente umido, tra cui acque poco profonde e praterie sottomarine. Le mangrovie coprono gran parte dei bordi della laguna, offrendo siti per la nidificazione degli uccelli acquatici e fonti di nutrimento per tartarughe, squali e altre specie marine.–Nasa

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Questo articolo è uscito sul numero 1557 di Internazionale, a pagina 115. Compra questo numero | Abbonati