“Più di tredici milioni di persone erano chiamate a votare il 21 aprile a un referendum sulla sicurezza convocato dal presidente Daniel Noboa, eletto a ottobre”, scrive il sito Gk. Il sì ha vinto in nove degli undici quesiti, che hanno come obiettivo di dare più potere allo stato per combattere la violenza, la criminalità organizzata e la corruzione. Lo stesso giorno del referendum è stato ucciso il direttore di una prigione della provincia di Manabí, nell’ovest del paese. L’Ecuador vive una grave crisi a causa degli scontri tra bande rivali per il controllo del narcotraffico.

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Questo articolo è uscito sul numero 1560 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati