Cultura Suoni
New long leg
Dry Cleaning (Ed Miles)

Nel debutto dei Dry Cleaning, Florence Shaw tesse un nuovo linguaggio, fatto di ritagli di giornali, commenti su You­Tube, pubblicità, titoli e cibo guasto, trasformando la spazzatura quotidiana in qualcosa di fantastico e utile. Sostenuti dalla produzione di John Parish, i riff acquistano profondità e la sezione ritmica è arricchita da shaker, drum machine e battiti di mani. New long leg è un’affilata dichiarazione d’intenti che ci presenta Shaw come un’antropologa del quotidiano. Prima di finire a fare la cantante in una band post-punk, era un’artista visiva. Ora in questa nuova veste creativa lavora negli spazi possibili tra sillabe e suoni. Sul palco è ferma, con gli occhi fissi, quasi ad annullarsi nell’esibizione: “Sono solo un condotto, non guardarmi, sono solo il mezzo” canta in Every day carry. Il quartetto persegue una cottura a fuoco lento, procedendo con pazienza e cautela. La preoccupazione e la rabbia ribollono ma non esplodono mai: è una colonna sonora per non andare a pezzi. New long leg è tutto in un colpo solo, un lavoro che prima assorbe e poi sputa l’infinito rumore del mondo e ci chiede di guardare una seconda volta, per rendere nuove le cose comuni. Kaelen Bell, Exclaim

Glen echo

Azita Youssefi è una cantautrice e artista sperimentale statunitense di origine iraniana. Con _Glen echo _dà prova di una grande capacità di cambiamento rimanendo al tempo stesso fedele al suo stile. Continua a scrivere canzoni astruse, anche bislacche, ma molto coinvolgenti, con una continua commistione tra osservazione del quotidiano e speculazione filosofica. La sua voce è sempre autorevole e a volte tagliente, ma stavolta suona lei tutti gli strumenti e mette insieme un terzetto per se stessa: chitarra, basso e batteria. Scrivere per la chitarra anziché per il piano ha reso le sue canzoni più sciolte, anche se rimangono sempre molto dense. Un album stupendamente disturbante.
Jon Dale, Uncut

Djourou
Ballaké Sissoko (Bruno Colaço)

I più grandi musicisti del Mali, i maestri di kora Toumani Diabaté e Ballaké Sissoko, sono tra gli innovatori più convinti del paese. Non contenti delle loro eredità familiari (i due sono cugini), sono conosciuti in tutto il mondo per la loro abilità nel suonare l’arpa a ventun corde dell’Africa occidentale e non si sono mai fatti mancare le collaborazioni con altri artisti. L’ultimo disco di Diabaté con la London Symphony Orchestra uscirà tra poco, mentre in Djourou Sissoko ha messo insieme diversi ospiti. Tra questi c’è il violoncellista Vincent Ségal, con il quale ha già inciso due album sublimi, che si unisce al clarinettista Patrick Messina per una vivace interpretazione della Sinfonia fantastica di Hector Berlioz. Gli stati d’animo sognanti e ipnotici sono tipici della kora e Djourou ne offre diverse varianti. Nel pezzo che dà il titolo al disco c’è la gambiana Sona Jobarteh, che aggiunge lamenti vocali al duetto, mentre la popstar parigina Camille sussurra senza fiato in lode dello strumento di Sissoko nel brano Kora. C’è una certa nostalgia in Kadidja, una lenta meditazione del cantante angloitaliano e compagno di etichetta Piers Faccini, un po’ di grinta del rapper Oxmo Puccino su Frotter les mains e nove minuti tortuosi con la rock band Feu! Chatterton sul pezzo finale Un vêtement pour la lune. Un album coinvolgente e avventuroso. Neil Spencer, The Observer

Bach nostalghia

Johann Sebastian Bach aprì e chiuse la Clavier-Übung III, grande raccolta di pezzi sacri per organo, con il preludio e fuga detto “di sant’Anna”. Francesco Piemontesi fa la stessa cosa in questo disco, usandone la meravigliosa trascrizione per piano di Ferruccio Busoni. Il tonico alla breve di Wachtet auf di Bach/Busoni è perfetto, e il pianista svizzero è anche uno dei pochissimi che riesce a mantenere un tempo stabile in Nun komm, der Heiden Heiland. La Toccata di Busoni è sempre solida. I due movimenti veloci del Concerto italiano convincono meno, ma Piemon­tesi dimostra un controllo assolu­to in tutte le trascrizioni di Busoni che ha scelto per il disco. Jed Distler, ClassicsToday

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1405 - 16 aprile 2021
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